Oggi ricorre una giornata molto importante, quella contro l’omofobia e la transfobia. È intervenuto anche Mattarella.
Il presidente della Repubblica italiana le ha definite piaghe della nostra società, inoltre ha sottolineato l’importanza del ruolo delle istituzioni per elaborare strategie efficaci di prevenzione ed educazione al rispetto verso chi è diverso da ciò che è considerato normalità. Ogni persona deve essere inclusa nella società e la condanna verso l’intolleranza e l’emarginazione deve arrivare unanime perché ogni persona ha un grandissimo valore, questo il concetto molto importante che Mattarella ha voluto far passare oggi e chiaramente speriamo che il suo invito venga accolto da tutti.
Oggi il cielo è grigio su gran parte d’Italia ma la giornata si tinge dei colori dell’arcobaleno per una ricorrenza importantissima, celebrata a livello mondiale ma che purtroppo ancora oggi nel 2023, è un tema che ancora molti non comprendono o comunque a cui sono contrari.
Parliamo di una fetta di persone che la società considera diverse e quindi emargina o addirittura aggredisce. Si tratta degli omosessuali, i bisessuali e i transgender. La paura verso questi diversi orientamenti sessuali genera azioni di odio e violenze che Mattarella ha condannato fortemente.
Oggi tutto il mondo si unisce per dire No all’omofobia e alla transfobia, ha voluto spendere alcune parole anche il presidente italiano Sergio Mattarella:
“omofobia, transfobia e bifobia sono una piaga sociale presente e causa di inaccettabili discriminazioni. in alcune aree del mondo perfino legittimate da norme che calpestano i diritti umani”.
L’argomento di oggi è diventato una giornata mondiale dal 2007, quando il Parlamento Europeo la istituì per sensibilizzare la coscienza collettiva verso questi temi. Da allora sono stati fatti dei passi avanti e più persone hanno avuto il coraggio di uscire allo scoperto, purtroppo però sono aumentati anche i crimini contro di loro e le azioni violente sia verbali che fisiche.
Questi individui sono ancora molto emarginati dalla società, in cui invece dovrebbero essere parte integrante. Mattarella ha invitato tutti a condannare gli episodi di violenza verso costoro, che purtroppo ancora riempiono le nostre pagine di cronaca.
“ogni persona ha il suo valore e va riconosciuto aldilà dell’orientamento sessuale. bisogna rispettare ed educare alla diversità dell’altro e all’inclusione. questo è compito delle istituzioni”.
Il presidente ha anche ricordato che gli abusi calpestano i principi sanciti dalla Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione europea e la Costituzione che proprio nell’articolo 3 riconosce la pari dignità sociale senza distinzione di sesso, di tutti i cittadini, assicurando il pieno sviluppo della persona.
Anche Valditara ha fatto la sua parte, diffondendo una circolare nelle scuole dove invita a riflettere sui valori costituzionali dell’uguaglianza, delle pari dignità e delle libertà individuali. In realtà la lotta contro discriminazioni e bullismo impegna da sempre il corpo docenti ed è giusto che sia così perché la scuola svolge un ruolo fondamentale nell’educazione degli studenti.
Gli istituti sono chiamati anche a organizzare attività di approfondimento perché solo con la conoscenza del tema e delle conseguenze delle discriminazioni che possiamo suddividere sia a livello sociale che psico-fisico, è possibile eliminare la piaga dell’omofobia.
La ricorrenza di oggi è riconosciuta dall’Ue e dalle Nazioni Unite. Sono diverse le pellicole che hanno segnato la storia del cinema ponendo l’attenzione su queste tematiche ma sono anche tanti i personaggi famosi che ogni giorno si fanno portavoce dei diritti Lgbtq+.
Fra questi abbiamo Vladimir Luxuria che più volte è scesa in piazza a protestare per i pari diritti, come quello sull’adozione di figli per le coppie omogenitoriali e sul matrimonio di queste.
Di recente una bella pagina è stata portata anche da Alessandro Cecchi Paone, che insieme al suo compagno Simone è appena uscito dal reality L’isola dei Famosi. Durante il programma è emerso che il giovane fidanzato dei giornalista è padre di una bambina, che Cecchi Paone non può adottare nonostante la piccola abbia un buonissimo rapporto con lui e lo chiami zio. L’annuncio è apparso come una denuncia di quelle che sono ancora le condizioni di queste persone nel nostro Paese, decisamente proibitive e discriminatorie rispetto a quelle delle coppie tradizionali.
La giornata mondiale contro l’omofobia e la transfobia però assume tanti significati, proprio come i colori dell’arcobaleno che rappresentano da sempre questo mondo. Oltre al riconoscimento dei pari diritti infatti, viene chiesto a gran voce uno stop della violenza verbale e fisica verso questi cittadini, cosa che deve unire tutti indistintamente per creare come chiede Mattarella, una società inclusiva senza differenze.
L’appuntamento che ricorre ogni 17 maggio è stato ideato da Louis-Georges Tin, scrittore francese e attivista per i diritti Lgbtq+, da sempre impegnato nella lotta contro omofobia e razzismo. Lo scopo è quello di sensibilizzare e il proposito è stato accolto in 130 Paesi del mondo.
Perché la data di oggi? È simbolica, infatti nello stesso giorno del 1990, l’Organizzazione mondiale della Sanità eliminava l’omosessualità dalla lista delle psicopatologie. Questo si pensava in passato, che provare attrazione per una persona dello stesso genere significasse avere problemi mentali, probabilmente curabili con sedute da uno specialista e terapie a base di farmaci.
Una cosa tremenda e una forma di discriminazione e violenza psicologica molto brutta che portata l’individuo a nascondere la sua vera natura. In questo senso abbiamo fatto molti passi avanti ma non abbastanza perché purtroppo leggiamo spesso di episodi violenti che sfociano anche in tragedie.
La non accettazione da parte degli altri provoca nel soggetto disturbi importanti e i più sensibili non reggono il peso degli sguardi e opinioni altrui, così cedono al senso di colpa e all’autonegazione di ciò che sono veramente.
Come dicevamo, l’evento è partito da uno scrittore che da sempre si batte per sensibilizzare l’attenzione della politica, perché solo le personalità a capo dei Paesi possono concretizzare azioni utili per creare una società inclusiva. Così la pensa lui e milioni di persone che da anni lo seguono, tanto che è diventato uno dei simboli della lotta del popolo arcobaleno.
Dall’anno dell’istituzione, l’evento ha ricevuto il riconoscimento ufficiale da parte di diversi Stati e istituzioni internazionali, come appunto l’Unione Europea, che dal 2007 lo appoggia negli Stati membri.
Dello stesso anno è anche la Risoluzione del Parlamento europeo sull’omofobia in Europa, che ribadisce all’articolo 8 l’invito agli Stati membri a proporre leggi per superare le discriminazioni subite dalle coppie dello stesso sesso e chiede alla Commissione di presentare proposte di interventi.
Ogni anno viene scelto un tema principale per la ricorrenza odierna, quello del 2023 è “Insieme sempre: uniti nella diversità”. Lo slogan ricorda che tutti, indipendentemente da chi sono, chi amano e come si definiscono, nascono liberi e uguali in termini di dignità e diritti.
Facendo un focus sugli eventi del calendario, ne citiamo alcuni come un programma al museo Maxxi di Roma, un seminario a Napoli e un incontro di informazione presso la Sala Alessi di Palazzo Marino.
Molti anche gli eventi a livello globale, tutti sono disponibili sulla pagina ufficiale della ricorrenza. Sempre a livello globale però ci sono ancora Paesi molto arretrati sull’argomento, addirittura in alcune aree del mondo essere gay è illegale. Il rapporto di Ilga World, associazione che si occupa del mondo Lgbtq+, riferito alla fine del 2020, denuncia che in 69 Stati membri delle Nazioni Unite, gli atti omosessuali consensuali fra adulti vengono criminalizzati e puniti. In 6 nazioni è anche prevista la pena di morte, in altri 5 le fonti indicano la possibilità della pena capitale ma mancano prove a supporto.
Anche solo pensare che una persona possa essere uccisa o incarcerata perché non è libera di amare chi vuole, è terribile e ci riporta indietro con il pensiero al periodo più buio della nostra storia, ovvero quando i nazisti perseguitavano gli omosessuali condannandoli a morte certa nei campi di concentramento. Siamo arrivati a tanto? Forse è ora di fare un passo avanti e cambiare il nostro modo di vedere questo mondo, eliminando i pregiudizi e informandosi meglio su tutte le sfumature di chi ancora ci ostiniamo a considerare diverso.
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