In Italia, per fare spazio alla costruzione di nuovi edifici, si perdono in media 2 metri quadri al secondo. Il 5 dicembre ricorre la giornata del suolo Fao.
La giornata mondiale del suolo per sensibilizzare sulla valorizzazione del terreno. In Italia numeri preoccupanti, con più di 21mila km quadrati cementificati. L’appello del WWF, che chiede una legge contro il consumo del suolo.
Dal 2014 ogni 5 dicembre si celebra il World Soil Day, su sollecitazione dell’Unione Internazionale di Scienze del Suolo e della Fao, l’agenzia alimentare dell’Onu. La decisione di dedicare una giornata alla sensibilizzazione del suolo era arrivata durante la 68esima Sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, di New York che si era tenuta nel dicembre del 2013. La giornata del suolo dunque è nata per sensibilizzare a livello mondiale su temi come ambiente e territorio, che deve essere valorizzato e tutelato.
Tutela del suolo che rappresenta la biodiversità, e anche fonte di cibo, fibre, mangime, carburante, fornitura di acqua potabile e principale elemento per la resilienza alle inondazioni e alla siccità.
Per questi e altri motivi è dunque, secondo le varie organizzazioni, fondamentale conoscere e valorizzare il territorio, e sviluppare in questo modo una sensibilizzazione sul tema.
In Italia ad esempio il consumo del suolo raggiunge cifre preoccupanti. Nel 2021 la media di suolo perso è stata di 19 ettari al giorno; il più alto dal 2011. L’allarme stavolta lo lancia il WWF.
In Italia solamente gli edifici occupano ben 5.400 km quadrati, per una superficie pari all’intera Liguria. Gli ettari di suolo “persi” in Italia, dal 2012 ad oggi, avrebbero potuto garantire infiltrazioni di 360 milioni di metri cubi di acqua piovana che sarebbe potuta essere utilizzata, ma rimanendo impermeabilizzata sotto cemento e asfalto non è più disponibile.
Una situazione che aggrava anche la pericolosità idraulica del territorio, che negli ultimi 20 anni ha causato la morte di 438 persone.
Un Paese fragile, dice Luciano Di Tizio, dove oltre il 16% del suolo è in aree di rischio idrogeologico per un totale di 6 milioni di persone che vivono in condizioni di rischio potenziale.
Secondo il Presidente del WWF Italia, per non ripetere tragedie come quelle di Ischia, è necessario dare un taglio alle costruzioni e discutere finalmente di una legge sul consumo del suolo (che dal 2012 viene proposta senza ricevere attenzione dalla politica).
Il WWF aveva inoltre proposto a Parlamento e Governo una legge che impedisca di costruire in zone libere, e che stimoli a recuperare quelle in stato di abbandono e degradate. Nelle aree urbane esistono infatti più di 310 km quadrati di edifici non utilizzati (per una superficie della grandezza di Napoli e Milano)
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