Oggi sabato 27 gennaio 2024 si celebra la Giornata della Memoria. Precisamente 79 anni fa, le truppe sovietiche scoprirono il campo di concentramento di Auschwitz e, grazie alle testimonianze dei pochissimi superstiti, tutto il mondo venne a conoscenza degli orrori del genocidio nazista.
Quest’anno però la commemorazione assume un significato diverso, in un contesto internazionale caotico e guerrigliero, in cui numerose persone, tra leader politici e cittadini, sembrano essersi dimenticati di ciò che è accaduto e soprattutto della “promessa” di tenerlo bene a mente, per evitare che accada di nuovo. Oggi più che mai, ci troviamo dinanzi a un deja-vù storico e nessuno sembra sapere come andrà a finire.
A partire dallo Stato italiano, fervente sostenitore di Israele che, con o senza ragione, sta senza dubbio mettendo in atto lo stesso genocidio che, decenni fa, hanno subito gli antenati. Per questo motivo numerose le proteste e le manifestazioni in tutta Italia in supporto del popolo palestinese.
Durante la Giornata della Memoria, come ogni anno, non poteva mancare il discorso del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. All’interno del monologo fortemente antifascista, Mattarella ha ricordato gli orrori dello sterminio e dei campi di concentramento, sottolineando l’importanza della storia e della memoria.
“Non c’è torto maggiore che si possa commettere nei confronti della memoria delle vittime che annegare in un calderone indistinto le responsabilità o compiere superficiali operazioni di negazione o riduzione delle colpe”.
Afferma Mattarella, creando una sorta di visibile imbarazzo nei membri del governo Meloni, a partire dalla stessa presidente.
Il discorso di Mattarella prosegue in ogni caso, con l’immancabile supporto ad Israele, condannando (giustamente) Hamas e definendo la sua aggressione una “feroce strage antisemita, pagina di vergogna per l’umanità, raccapricciante replica della Shoah”. Specificando la vicinanza dell’Italia allo Stato di Israele e la solidarietà nei confronti di tutte le vittime.
Il presidente, però, riserva un pensiero anche alla popolazione palestinese – numericamente superiore in termini di vittime e maggiormente martoriata dagli orrori della guerra – invitando Israele alla ragionevolezza, in quanto Paese che ha sofferto in prima persona gli orrori della Shoah.
In vista di tutto ciò che sta accadendo in Medio Oriente, soprattutto oggi, numerose le persone che si sono, e si stanno, riunendo in tutta Italia per protestare contro le barbarie messe in atto dal governo israeliano. Nonostante in gran parte delle città, siano state messe in atto ordinanze volte a vietare tali manifestazione – per paura che queste potessero diventare un inneggiamento all’antisemitismo – le persone scese in piazza in tutto il Paese sono numerose.
Le piazze più frequentate saranno quelle di Roma, Napoli, Milano e Torino.
Alcuni rappresentanti dei Giovani palestinesi hanno spiegato a Repubblica che oggi più che mai, è necessario essere in piazza proprio perché “è la memoria che lo impone”.
In ogni caso, numerose città hanno preferito obbedire alle richieste politiche e securitarie rimandando le manifestazioni, tra queste anche Palermo e Firenze.
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