La Giornata Mondiale contro l’Aids 2014 ricorre l’1 dicembre. E’ questo il giorno dedicato alla sensibilizzazione, una ricorrenza che viene celebrata dal 1988 e che si propone di effettuare una campagna adeguata per la prevenzione di questo male, che ancora oggi, anche in Italia, continua a fare molta paura. In occasione della giornata sono stati diffusi i dati relativi all’incidenza nel nostro Paese dell’Hiv. I numeri sono davvero preoccupanti e indicano che la lotta contro la sindrome da immunodeficienza acquisita non deve fermarsi.
Il nostro Paese è lo Stato occidentale maggiormente colpito dall’aids. C’è una vera e propria emergenza in Italia, con più di 4.000 contagi ogni anno e con più di 1.000 vittime. Nella penisola sono oltre 140.000 i casi di sieropositività. In tutto il mondo ci sarebbero più di 35 milioni di persone con l’aids e a volte molte di esse non ne sono neppure a conoscenza. Fino al 2013, secondo i dati diffusi dall’Unaids, l’organismo delle Nazioni Unite che si propone di lottare contro la malattia, ci sarebbero stati circa 78 milioni di casi di contagio.
Per questo l’organismo delle Nazioni Unite ha voluto fissare un obiettivo ideale, che dovrebbe rappresentare un punto di arrivo importantissimo nella lotta contro questo problema. Si parla di “90x90x90”, un obiettivo che dovrebbe essere raggiunto entro il 2020 e che prevede il 90% delle diagnosi delle infezioni, l’azzeramento nel 90% dei casi della carica virale e l’accesso alle cure per il 90% di coloro che sono affetti dal virus.
Anche se di recente sono state effettuate nuove scoperte, ad esempio relative al fatto che l’Hiv e la malattia dell’Aids avrebbero una progressione più lenta in chi ha il colesterolo basso, è molto importante puntare ancora sulla prevenzione: la trasmissione avviene solitamente per via sessuale, per questo i test appositi e l’uso del preservativo rappresentano degli strumenti utili per contrastare la diffusione del virus.