Si celebra oggi lunedì 20 giugno la Giornata Mondiale del Rifugiato, un giorno molto importante per tutte le persone scappate dal proprio Paese. Ecco i risultati ottenuti in Italia nel 2021.
La Giornata Mondiale del Rifugiato commemora gli ostacoli che i rifugiati devono affrontare ogni anno, celebrando anche il loro coraggio e la loro forza.
Dal 2001, le Nazioni Unite e più di 100 Paesi hanno istituito questa giornata molto importante, che ricorre ogni anno il 20 giugno. In Italia, nell’ultimo anno, abbiamo raggiunto un traguardo molto importante, quello di far riconoscere centinaia di titoli di studio di rifugiati, così da dare una chance a tutti di trovare un lavoro o continuare gli studi.
Secondo l’Alto commissariato delle Nazioni Unite, sono oltre 63 milioni i rifugiati che sono scappati dai loro Paesi per cercare una vita migliore. In media, 42.500 persone al giorno fuggono dalle proprie case per cercare protezione entro i confini del proprio Paese o di altri Paesi.
Negli anni, l’Italia ha accolto oltre 131mila rifugiati, un numero importantissimo per il nostro Paese, che ha cercato di dare nuova vita a queste persone fuggite dalla loro terra, perché vittime di persecuzioni. Il 20 giugno di ogni anno si ricorda questo grave problema presente nel mondo, che nessuno, ma proprio nessuno, deve dimenticare.
Ricordiamo che la Convenzione di Ginevra stabilisce il diritto dei rifugiati a godere almeno dello stesso trattamento di cui godono tutti gli altri cittadini stranieri, presenti in un dato Paese, e, sotto alcuni aspetti, dello stesso trattamento di chi gode dello status di cittadino.
Molti dei rifugiati che scappano in altri Paesi, sono laureati, diplomati e, arrivati in un altro Stato, hanno difficoltà a far riconoscere i propri titoli di studio per continuare il loro percorso.
Oggi, 20 giugno 2022, esce fuori un dato molto importante nella Giornata Mondiale del Rifugiato in Italia: nel nostro Paese, infatti, sono 900 e più i titoli di studio riconosciuti ai rifugiati, che potranno essere equiparati a quelli italiani. Questi dati provengono dal Centro di Informazione su Mobilità ed Equivalenze Accademiche, che vaglia tutte le richieste arrivate negli anni per cercare di aiutare quanto possibile i rifugiati.
Nel 2021 sono 900 i titoli approvati per essere inseriti all’interno del sistema universitario italiano, in modo tale da consentire a chi ottiene il riconoscimento di proseguire il percorso di studi o di trovare più facilmente lavoro in Italia.
Luca Lantero, direttore generale di Cimea, ha dichiarato in merito: “Siamo convinti che gli strumenti che abbiamo messo a disposizione possano incentivare l’integrazione di persone che scappano da conflitti o persecuzioni e cercano di iniziare un nuovo percorso di vita nel nostro Paese”.
Questo processo, sicuramente, aiuta ancora di più l’integrazione dei rifugiati stranieri che arrivano nel nostro Paese, agevolando la loro condizione sia a livello d’istruzione che lavorativo.
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