Il 20 ottobre è la Giornata mondiale dell’osteoporosi e per questa occasione facciamo il punto della situazione sulla fragilità ossea, la forma più grave di osteoporosi, che in Italia causa 250 mila fratture di femore all’anno. Si tratta di un trauma non solo fisico ma che ha degli effetti anche per la psiche di chi soffre di questa patologia, che colpisce soprattutto le donne, e dei familiari. Dolore cronico, ridotta capacità motoria e depressione sono soltanto alcune delle complicazioni che abbassano la qualità di vita dei malati e di chi se ne prende cura.
Il 63% delle donne che hanno avuto una frattura di femore – avvertono gli esperti – ha già riportato anche fratture vertebrali, molto spesso scambiate per un banale mal di schiena dovuto all’età. Le fratture vertebrali sono invece le più diffuse complicanze dell’osteoporosi e rappresentano l’inizio della ‘cascata fratturativa’: il 25% dei pazienti, uno su 4, riporta una seconda frattura vertebrale entro un anno, e il rischio di frattura femorale quadruplica.
Rassegnarsi, pensando che la fragilità ossea sia uno dei tributi naturali da pagare agli anni che passano, è sbagliato: “Con un’identificazione tempestiva – assicurano gli specialisti – è possibile venire inseriti in un corretto Percorso diagnostico terapeutico assistenziale (Pdta), intervenendo prontamente per evitare ulteriori fratture”.
Per sensibilizzare gli italiani sul problema dell’osteoporosi gli esperti della campagna ‘Stop alle fratture‘ hanno organizzato degli eventi in occasione della Giornata mondiale dell’osteoporosi che si celebra il 20 ottobre. Per approfondire i temi della campagna è possibile anche visitare la pagina Facebook www.facebook.com/StopalleFratture/.
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Il progetto, lanciato nel 2011, ha come obiettivo quello di “far sì che tutti i target a rischio si informino correttamente sull’osteoporosi, patologia tanto diffusa quanto troppo poco conosciuta, e in particolare sulla fragilità ossea, e agiscano tempestivamente in modo da proteggere il proprio benessere”.
Sono coinvolte diverse società scientifiche del settore come Siommms (Società italiana dell’osteoporosi, del metabolismo minerale e delle malattie dello scheletro), Siot (Società italiana di ortopedia e traumatologia), Sir (Società italiana di reumatologia), Ortomed (Società italiana di ortopedia e medicina), Gisoos (Gruppo italiano di studio in ortopedia dell’osteoporosi severa) e da quest’anno anche Gismo (Gruppo italiano di studio malattie metabolismo osseo). La campagna è realizzata con il supporto non condizionante di Eli Lilly Italia.
In collaborazione con AdnKronos
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