Oggi in Italia, come in tutto il mondo, si festeggia la Giornata della Libertà di Stampa. Sono molti i paesi dove questa libertà è limitata.
Acclamati come il quarto pilastro della democrazia, i giornalisti hanno più volte rischiato la vita e la reputazione per rivelare la verità dietro un incidente, un evento o uno scandalo. Nel tentativo di apprezzare il loro duro lavoro, ogni anno il 3 maggio si celebra la Giornata mondiale della libertà di stampa.
Perché si festeggia la giornata della libertà di stampa
Questo giorno speciale celebra lo spirito del giornalismo e riconosce la dedizione dei giornalisti.
È estremamente significativo, poiché le Nazioni Unite lo considerano un momento di riflessione importantissimo, che serve a ricordare quanto la stampa sia fondamentale per comprendere lo stato di libertà in un Paese, per difendere gli attacchi all’indipendenza dei media e, rendere un sacrosanto tributo a tutti quei reporter, che hanno sacrificato la propria vita per svolgere al meglio il proprio lavoro.
Ogni anno viene scelto un tema specifico per la Giornata mondiale della stampa e il tema di quest’anno è “Il giornalismo sotto l’assedio digitale“.
Il tema di quest’anno non solo mette in evidenza i modi che mettono in pericolo il giornalismo, ma anche le conseguenze di tutto questo sulla fiducia del pubblico nelle comunicazioni digitali.
Per lo più, si concentra sui rischi affrontati dai giornalisti dalla sorveglianza e dagli attacchi mediati digitalmente. L’origine del WorldPressDay risale al 1991, quando un giornalista africano presente a una conferenza dell’UNESCO a Windhoek, basata su “Promoting an Independent and Pluralistic African Media”, ha aperto un’idea per incoraggiare la libertà di stampa a dominare diverse parti del mondo.
Il tema dell’anno scorso era “L’informazione come bene pubblico”, che si concentrava sull’importanza di custodire l’informazione come bene pubblico ed esplorava i modi per rafforzare il quarto pilastro della democrazia. Quest’anno al centro dell’attenzione mediatica c’è la guerra in Ucraina; l’uccisione di giornalisti in tutta la zona di guerra; e le restrizioni anti-giornalismo e le azioni penali in Russia sono in primo piano.
I Paesi dove non c’è nessuna Libertà
L’UNESCO ha adottato la dichiarazione di Windhoek il 3 maggio 1993, che mirava allo “sviluppo di una stampa libera, indipendente e pluralistica”. La giornata sottolinea anche l’importanza della libertà dei giornalisti in pochi paesi, come Cina, Corea del Nord, Vietnam, Laos, Eritrea, Gibuti, Turkmenistan, Arabia Saudita, Siria, Iran e Cuba, che hanno gravemente limitato la libertà di stampa.
Così sono anche atti di violenza, arresti e minacce in altri paesi. “Non stanno accadendo tutti in regimi autoritari”, ha detto in un’intervista Jodie Ginsberg, il nuovo presidente del Comitato per la protezione dei giornalisti. “Stanno succedendo proprio qui negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Europa”.
Papa Francesco ha riconosciuto domenica la giornata per la libertà di stampa, dicendo ai fedeli:
“Rendo omaggio ai giornalisti che pagano con la vita per servire questo diritto”.
Il papa ha parlato dell’uccisione e dell’incarcerazione di giornalisti in tutto il mondo e ha detto:
“Un ringraziamento speciale va a coloro che con coraggio ci informano delle ferite dell’umanità”.
Lo stesso presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un intervento pubblico, a tenuto a sottolineare l’importanza della libertà di stampa:
“La Comunità internazionale deve rendere effettivi i diritti di informare e essere informati”.