Il 14 luglio è la giornata dedicata allo squalo. Più della metà delle specie di squali nel Mediterraneo a rischio, secondo l’ultimo report del WWF: perché è importante salvaguardarli.
Il WWF lancia l’allarme, mentre il 14 luglio si celebra la giornata mondiale dello squalo. Molte razze e specie a rischio nel Mar Mediterraneo, dove il 50% rischia l’estinzione. L’importanza della salvaguardia degli squali per mantenere l’ecosistema marino delle altre specie.
Giornata dello squalo: metà delle razze a rischio nel Mar Mediterraneo
All’apice della catena alimentare, anche lo squalo è una specie fortemente a rischio estinzione.
Lo ha annunciato il WWF, che avverte sulle possibilità della scomparsa di metà delle razze presenti nel Mar Mediterraneo. Una vera catastrofe ambientale, non solo per lo squalo. Si, perché anche l’ecosistema marino e altre specie andrebbero a risentire di un’eventuale estinzione.
Oggi, giovedì 14 luglio, è la giornata mondiale degli squali, volta a sensibilizzare e a portare alla luce tutti i dati raccolti dalle varie associazioni come Safe Sharks e Medbycatch. Tali dati hanno messo in evidenza le misure per poter tutelare le varie specie.
Più del 37% degli squali e delle razze sono fortemente a rischio estinzione in tutto il mondo, mentre nel Mediterraneo questa percentuale sale al 50%. Una situazione che rischia di aggravare la situazione ambientale dei nostri mari già particolarmente in ginocchio.
Squali a rischio estinzione: la pesca eccessiva e il bycatch
Una situazione, secondo le varie associazioni, che deriva dalla pesca eccessiva. Sia da quella illegale, non regolamentata con finalità sia alimentari che cosmetiche, che dal cosiddetto fenomeno del bycathc.
Per bycatch nell’industria della pesca, si intende una specie marina catturata in maniera non intenzionale durante una battuta di pesca non indirizzata a tale specie.
SafeSharks e Medbycatch, due progetti internazionali, in Italia sono andati avanti insieme a Coispa Tecnologia & Ricerca, soprattutto sulla tematica della pesca accidentale di tali specie vulnerabili.
I progetti, che hanno visto la collaborazione dei pescatori di Monopoli tramite palangaro, hanno mostrato come ogni sette pesci spada sia catturata anche una verdesca.
Un dato molto significativo, che prevede delle contromosse. Come un monitoraggio tag sulle verdesche prima di rilasciarle. Tale applicazione ha evidenziato la percentuale di sopravvivenza dopo la liberazione pari al 90%.
Ma non solo quello del rilascio, anche l’utilizzo di ami circolari, invece degli ami a J, apare influire sugli animali catturati e inoltre sulle loro possibilità di sopravvivenza dopo il rilascio.
Sempre l’installazione dei tag ha permesso di rivelare le abitudini delle verdesche, le quali durante il giorno nuotano in acque profonde, al contrario della sera. La strategia prevede dunque l’inversione della fase di pesca dal giorno alla notte, che ha ridotto sostanzialmente il bycatch portandolo a 0.