In Italia, nel 2020, sono finiti nella spazzatura 27 kg di cibo a testa. A rivelarlo il rapporto, pubblicato da Waste Watcher International Observatory on Food and Sustainability, realizzato su dati Ipsos. Oggi, venerdì 5 febbraio, si celebra la Giornata nazionale di prevenzione allo spreco alimentare.
Giunta alla sua ottava edizione e realizzata dalla campagna Spreco Zero di Last Minute Market, la giornata ha come obiettivo quello di sensibilizzare i cittadini italiani sull’importanza del cibo e su quanto sia fondamentale evitare sprechi sulle tavole.
Secondo quanto rivelato dal report, il dato sullo spreco alimentare è in miglioramento, dell’11,78%, rispetto al 2019. Nel nostro Paese, nell’anno appena trascorso, sono state salvate più di 222mila tonnellate di cibo. Inoltre, sono stati risparmiati 6 euro a persona, per un totale di 367 milioni di euro a livello nazionale nel 2020.
L’edizione 2021, come nel 2020, è patrocinata dal Ministero dell’Ambiente e della Salute ed è dedicata all’evoluzione degli stili di vita e dei comportamenti, in rapporto allo spreco alimentare, correlati alla pandemia da Coronavirus.
Nel 2020, secondo il rapporto, gli italiani nelle loro case hanno sprecato 1.661.107 tonnellate di cibo. La cifra sale a oltre 3 milioni se si includono anche le perdite e gli sprechi di filiera.
Inoltre, secondo quanto emerso, a sprecare di più sono le famiglie con figli e i cittadini dei centri urbani, rispetto ai comuni più piccoli.
Tra i prodotti più soggetti allo spreco alimentare troviamo: frutta fresca (37%), verdura fresca (28,1%), insalata e pane fresco (21%) e cipolle, aglio e tuberi (5%).
Gli sprechi di alimenti vari, avvengono soprattutto per deterioramento (41%), deperibilità (42%) e per cibi venduti già vecchi (31%). Il 29% degli italiani, inoltre, ha ammesso di acquistare più cibo di quanto effettivamente serva, o di averlo calcolato male (28%).
Dal report, però, oltre alla situazione dello spreco alimentare nel nostro Paese, è anche emerso l’interesse degli italiani a questa tematica. L’85%, infatti, chiede di rendere obbligatorie, per legge, le donazioni di cibo ritirato dalla vendita. Questo, per metterlo a disposizione di tutti coloro che ne hanno più bisogno.
Inoltre, nel 2020 il 54% degli italiani è riuscito a diminuire, o anche ad annullare, gli sprechi alimentari in casa. Questo, grazie all’assunzione di strategie utili per evitare di buttare i prodotti, come l’utilizzo degli avanzi, maggiore attenzione alla data di scadenza riportata sulle confezioni e la spesa a chilometro zero.
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