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Sono oltre 350 mila le persone che si sono ritrovate in tante e diverse piazze italiane in occasione della 21esima Giornata dedicata alle vittime della mafia. Appuntamenti in più di 2 mila luoghi simbolo come scuole, parrocchie, carceri per l’iniziativa organizzata a livello nazionale dall’Associazione Libera. Luogo simbolo della giornata, Messina dove oltre 30 mila persone sono scese in piazza insieme a don Luigi Ciotti e alla sua associazione.
Non è un caso che la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie si svolga il 21 marzo, primo giorno di primavera con la speranza che nel giorno del risveglio della natura “si rinnovi la primavera della verità e della giustizia sociale”. In ogni città, a partire dal 1996, viene letto un elenco di circa 900 nomi di vittime innocenti.
Un progetto che ha lo scopo di far rivivere le storie non solo di chi ha perso la vita, ma anche dei familiari delle vittime per ben imprimere nella memoria collettiva un dramma privato che ha però un solido ancoraggio alla vita pubblica. Don Luigi Ciotti oggi a Messina ha sottolineato come siano stati fatti molti passi avanti sulla questione dei beni confiscati alla mafia e ha ribadito che “C’è una grande riforma da fare in Italia quella della nostra coscienza”. “Abbiamo voluto chiamare questo momento ‘ponti di memoria e luoghi di impegno’ – ha detto don Ciotti – perché per la prima volta a Messina e in altri 20mila luoghi in contemporanea in Italia il popolo di Libera è sceso in piazza. Il nostro paese ha bisogno di ponti che allargano le coscienze e traghettano le speranze”.
Dal Sud al Nord sono tantissimi gli appuntamenti per ricordare le vittime innocenti della mafia e grande la partecipazione: a Torino sono scesi in piazza in 7 mila, a Reggio Emilia erano in 4 mila. A Messina c’era anche la presidente della commissione antimafia Rosy Bindi che ha ribadito: “Ricordare che la mafia uccide e usa violenza significa ricordare che fa sempre del male” e ha sottolineato come “questa giornata fosse dedicata a quel volto grande del nostro Paese che ha detto di no e continua a dire di no e che qualche volta ha pagato con la vita”. Grande partecipazione anche a Napoli con il sindaco Luigi de Magristris che ha ricordato la responsabilità che hanno tutti i primi cittadini nello “scuotere chi sta in alto”. In Lombardia presenti i ragazzi del quartiere Brancaccio di Palermo dell’associazione Quelli della Rosa Gialla insieme al presidente della commissione regionale Antimafia Gian Antonio Girelli, i presidenti del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo e della Regione Roberto Maroni.
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