Oggi è la Giornata della memoria, istituita nel 2005 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite. La data del 27 gennaio corrisponde al giorno in cui, nel ’45, l’Armata Rossa liberà il campo di concentramento di Auschwitz.
Quest’anno, nonostante la pandemia, le iniziative in tutta Italia sono tante, come sempre. Il nostro paese vanta grandi personaggi come Liliana Segre che ancora tengono vivo il ricordo di un evento drammatico ma sempre più lontano, per questo quest’anno più che mai sono necessari appuntamenti volti a sensibilizzare e informare.
La città di Napoli è quest’anno protagonista per l’impegno: questa mattina è stata deposta una corona in ricordo di Luciana Pacifici nella via a lei dedicata un anno fa, precedentemente intitolata al gerarca fascista Gaetano Azzariti: la sua famiglia era scappata a Lucca per trovare rifugio, ma qui, dopo un rastrellamento, fu presa e deportata. Aveva solo 8 mesi.
Altro momento importante, la cerimonia dedicata alle nuove pietre d’inciampo in piazza Bovio e al Vomero, in via Morghen 65 bis, quest’ultima dedicata a Sergio De Simone, ucciso dai nazisti a soli 7 anni.
Trieste oggi ha posato 13 nuove pietre d’inciampo affinché non si perda memoria della Shoah. La città ogni anno tiene una cerimonia solenne preso la Risiera di San Sabba, unico lager nazista presente in Italia.
“Queste pietre d’inciampo permettono di non cadere nella Storia ma rimanere nella memoria. Dobbiamo educare le persone a ciò che accadde” ha dichiarato il rabbino triestino Paul Alexander Meloni.
Giuseppe Conte, premier dimissionario nel pieno della crisi di governo, in occasione della Giornata della Memoria ha condiviso parole dure contro i negazionisti della Shoah come dei vaccini: “Sfruttando la crisi pandemica, le teorie complottiste, in cui anche gli ebrei sono spesso considerati capri espiatori, si sono rinvigorite e, attraverso l’utilizzo dei social, si sono diffuse in maniera pericolosamente rapida e capillare.” Conte condanna la diffusione di teorie dei complotto e fake news in una serie corsi e ricorsi storici. ha proseguito: “L’unico vaccino che abbiamo contro tali fenomeni è quello di promuovere la conoscenza dei fatti storici, di mantenere viva la luce della Memoria della Shoah perché, come ha detto George Santayana, “Quelli che non sanno ricordare il passato sono condannati a ripeterlo”.” Ha concluso il suo messaggio citando Primo Levi: “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre“.
Papa Francesco ha a sua volta voluto sottolineare l’importanza del ricordo e dello studio: “Ricordare è un’espressione di umanità, ricordare è segno di civiltà, ricordare è condizione per un futuro migliore di pace e fraternità.” Poi, ha lanciato un monito affinché la Storia non si ripeta: “Ricordare anche è stare attenti perché queste cose possono succedere un’altra volta incominciando da proposte ideologiche che vogliono salvare un popolo e finendo di distruggere il popolo e l’umanità. State attenti a come è cominciata questa strada di morte, di sterminio, di brutalità“.
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