È deceduta a Frosinone una giovane mamma che fino all’ultimo non ha potuto riabbracciare il figlio, a causa dell’ex marito che si è rifiutato di farle salutare il suo bambino un’ultima volta. Le parole del centro antiviolenza che l’assisteva.
Questa notte, nella sua casa a Frosinone, è morta la giovane donna che ha chiesto fino all’ultimo al Tribunale di poter rivedere suo figlio, 12 anni, un’ultima volta.
Cosa che non è accaduta, a quanto pare a causa dell’ex marito che si è rifiutato di portare il ragazzino da sua madre. Ecco cosa è successo.
La storia di questa giovane donna, gravemente malata di cancro, era conosciuta ormai da tutte le pagine di cronaca del nostro Paese.
Già nel 2021 la donna era a conoscenza della sua malattia e in quell’anno era già in causa con l’ex marito, accusato di maltrattamenti contro di lei. La sua battaglia legale per l’affidamento del figlio di 12 anni è stata lunga ed estenuante e, purtroppo, non si è conclusa bene.
Infatti, la donna ricoverata da tempo e poi trasferita a casa sua negli ultimi momenti della sua vita, non vedeva il figlio da più di un anno.
Questo perché, come raccontano le operatrici e le avvocate del centro antiviolenza “Fammi rinascere”, l’ex marito non le permetteva di vederlo.
In un post social, l’associazione ha voluto ricordare la donna, denunciando il fatto che l’uomo non ha portato il ragazzino a salutare la mamma per l’ultima volta:
“Non ti hanno permesso di riabbracciare per l’ultima volta il tuo amato figlio, un dolore che ha aggravato ancor di più la tua salute cagionevole. Le ultime volontà di questa mamma quando venne ascoltata furono: ‘vorrei che I. (la figlia maggiore) rimanesse con me perché questo è il suo desiderio e deve essere rispettato, e vorrei che anche M. (Il figlio più piccolo) rimanesse con me, perché è un suo desiderio, anche se io ho adesso delle difficoltà; anche perché è più di un anno che non vedo mio figlio”
La figlia maggiore è rimasta accanto a lei fino alla fine, ma il più piccolo purtroppo non ha potuto salutarla.
Francesca Ruggeri, legale che seguiva il procedimento penale della donna, ha ricordato come l’ex marito abbia violato due ordinanze del giudice, non portando più suo figlio dalla madre dal gennaio 2022.
“Nell’ultima udienza di dicembre 2021 Nonostante la richiesta di affido esclusivo alla mamma, la signora sapendo che non poteva farcela per le sue condizioni di salute che si erano aggravate, acconsentiva che temporaneamente il figlio rimanesse con il padre. Prendeva così il piccolo per le vacanze di natale a Frosinone e lo riportava poi al padre. Era gennaio 2022 e il bambino, proprio quando la mamma si aggravava ancora, non è stato mai più riportato dal papà a vederla”
L’avvocata ha raccontato all’Agenzia Dire la storia di questa mamma che, come in molti altri casi di separazione civile in cui non viene considerata la violenza denunciata nel penale.
Questo, dice l’avvocata, solo perché la vittima non riportava sul suo corpo segni evidenti dei maltrattamenti.
Quanto depositato nel penale, quindi, non ha avuto nessuna conseguenza nel processo civile di separazione né sulla causa d’affidamento, nonostante nel processo penale ci fossero diverse testimonianze che accertavano le violenze.
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