Una ragazza rom è stata segregata in casa per quattro anni dai genitori che l’avevano venduta in sposa a 15mila euro. È riuscita a chiedere aiuto a un amico virtuale tramite wi-fi, di nascosto dalla famiglia, e la polizia l’ha salvata pochi giorni prima che partisse per la Francia per essere consegnata al futuro marito.
Questa storia agghiacciante arriva da Firenze. La rom viveva segregata in casa da quattro anni, da quando ne aveva 13, ed era stata venduta a un connazionale. Poteva uscire solo in compagnia dei genitori per fare commissioni o la spesa.
L’unica concessione che le facevano, era farla giocare ai giochi sullo smartphone, tenuto rigorosamente offline per evitare che venisse a contatto con il mondo esterno e mandasse all’aria i piani stabiliti per lei.
La giovane, però, mentre era in giro con i genitori è riuscita ad accedere a una rete wi-fi libera, contattando un coetaneo che giocava allo stesso videogioco.
Gli ha raccontato tutto, di come viveva e di come fosse stata promessa sposa per 15 mila euro. Il ragazzo ha sporto denuncia alla polizia che, dopo aver perquisito l’appartamento, ha scoperto le condizioni in cui viveva la rom.
Un tempismo perfetto: il trasferimento in Francia, dal promesso sposo, era infatti imminente.
La polizia ha scoperto anche le folli condizioni contrattuali. Lo sposo, quattro anni fa, aveva trovato l’accordo per acquistare la ragazza a 15 mila euro. I genitori di lei, che avevano subito ricevuto un anticipo di 4 mila euro, si erano impegnati in cambio a garantire la verginità della figlia e a insegnarle a svolgere le faccende domestiche. Pena la decadenza dell’accodo.
Il padre della ragazza, 49 anni, è stato arrestato con l’accusa di riduzione in schiavitù.