Sempre di più i giovani Millennial e Gen Z sono attratti dalla chirurgia estetica e utilizzano i nuovi codici di bellezza come il Baby Botox, le Foxy Eyes e le Russian Lips.
Iniziano con poche iniezioni di botulino o acido ialuronico per ridurre le prime rughe o per aumentare il volume delle labbra, ma finiscono per cedere alla tentazione di ridefinire il proprio volto come i vari influencer che seguono su Instagram e TikTok.
Il desiderio di perfezionamento può diventare un’ossessione, e questo è un problema che sta diventando sempre più comune nella società attuale, tra complessi irrisolti e mode. Ciò che preoccupa maggiormente è il fatto che la Generazione Bisturi, ovvero coloro che ricorrono alla chirurgia estetica, sta aumentando in modo esponenziale. Nel 2019, per la prima volta, sono stati registrati più pazienti tra i 18 e i 34 anni che tra i 50-60enni. Questo dato allarmante è stato oggetto di un’indagine condotta dalle giornaliste Elsa Mari e Ariane Riou e pubblicata nel libro Génération Bistouri (JC Lattès).
In circa nove mesi, le due autrici hanno visitato prestigiose cliniche sia della Francia che all’estero, intervistando oltre 200 persone tra pazienti, chirurghi estetici e professionisti del settore della bellezza. Tra coloro che hanno dato la loro testimonianza, vi erano donne e ragazze che avevano subito interventi di chirurgia estetica, ma anche giovani uomini che erano stati attirati da prezzi convenienti. Tuttavia, molti di loro non erano consapevoli dei rischi e dei danni irreparabili che potevano derivare da tali procedure. Va comunque sottolineato che Génération Bistouri non intende denigrare la chirurgia estetica in generale.
«Per chi soffre di un complesso profondo, un’operazione estetica su cui ha riflettuto bene può aiutare ad accettarsi», spiegano le autrici. «Noi denunciamo la banalizzazione, l’industrializzazione della chirurgia della bellezza e un sistema che spinge i giovani a rifarsi. Non è più una moda ma una questione di salute mentale, un lavaggio del cervello, un business organizzato».
L’inchiesta Génération Bistouri ha avuto origine dalla volontà di Elsa Mari e Ariane Riou di approfondire la diffusione del fenomeno delle ragazze attratte dalla chirurgia estetica più delle loro madri, un tema già affrontato dalle due giornaliste a partire dal 2019. Il desiderio di andare oltre ha spinto le due donne a intraprendere un’indagine più approfondita, alimentata anche dal fatto che entrambe hanno meno di 35 anni e sono cresciute con i social media, rendendole potenzialmente parte di quella Generazione Bisturi che intendevano investigare.
La chirurgia estetica tra le giovani tra i 18 e i 34 anni ha superato quella delle donne di mezza età tra i 50 e i 60 anni. Questo trend è iniziato nel 2019 ed è stato amplificato durante i lockdown. Secondo le autrici, i social network sono i principali responsabili di questo fenomeno. I giovani sono esposti ogni giorno a immagini di uomini e donne ritoccati dai vari filtri e app, che creano un ideale di bellezza irraggiungibile senza l’aiuto della chirurgia estetica. Queste immagini modificate creano confusione tra fantasia e realtà, generando anche complessi nei giovani. Negli ultimi anni, la pubblicità dei chirurghi estetici è cresciuta notevolmente, anche attraverso l’utilizzo degli influencer. Secondo gli esperti, i filtri e le foto ritoccate creano un desiderio e un bisogno di chirurgia estetica che ha generato un business sulla pelle dei giovani.
La dipendenza dalla chirurgia estetica: una realtà pericolosa? Spesso, chi si avvicina a questo mondo sa di avere una preoccupante ossessione, ma non riesce a fermarsi. Esistono due tipologie di persone: coloro che cercano di risolvere un difetto profondo e quelli che cominciano con un semplice intervento al seno e finiscono per voler correggere ogni minimo aspetto del proprio corpo.
Potrebbe essere che la tendenza all’ossessione per la perfezione estetica derivi da altre ossessioni? Secondo Elsa Mari sì, soprattutto dall’ossessione per il corpo che caratterizza la società dei selfie. I giovani si focalizzano su se stessi, diventando oggetto della propria fotografia e scoprendo attraverso questo processo ciò che non amano di sé stessi. Questo può portarli a sviluppare l’ossessione per la simmetria o a cadere vittime della dismorfofobia, arrivando a chiedere ai medici di cancellare le rughe che hanno notato attraverso la fotocamera del cellulare. Ariane Riou aggiunge che il rischio di dipendenza dalla medicina estetica è decisamente reale, soprattutto per le iniezioni di acido ialuronico che richiedono un ‘rimaneggiamento’ ogni sei mesi. Inoltre, l’ossessione per il tempo che passa spinge alcune persone a utilizzare il botulino preventivo per bloccare i muscoli del viso e prevenire la comparsa delle rughe, raggiungendo un livello di iper controllo del proprio corpo che porta a una eccessiva preoccupazione per i segni dell’età.
L’ideale di bellezza della Generazione Bisturi sembra essere ispirato da Kim Kardashian, con un’enfasi sul seno prosperoso, i glutei prominenti e la vita sottile. Il risultato è che molte ragazze sembrano essere dei veri e propri cloni, dopo essere uscite dalle cliniche estetiche. In Francia, la richiesta di interventi di chirurgia estetica come la rinoplastica, la liposuzione e l’aumento del seno è aumentata notevolmente negli ultimi dieci anni, passando dal 10% al 50% tra i giovani. Pertanto, è importante che le autorità sanitarie collaborino con i professionisti del settore per definire regole che garantiscano la sicurezza dei pazienti e impediscano loro di cadere in trappola. Gli influencer sui social purtroppo spesso pubblicizzano dei finti medici estetici, i quali non hanno alcuna formazione né qualifica, ed effettuano iniezioni in luoghi nascosti come ad esempio stanze private o studi affittati su Airbnb. Le due autrici hanno intervistato alcune delle vittime di questi illegali medici, le quali si porteranno a vita conseguenze permanenti sul proprio aspetto fisico.
La Generazione Bisturi comprende anche il sesso maschile, secondo Elsa Mari e Ariane Riou? Assolutamente sì. Negli ultimi anni, sempre più uomini si sottopongono a interventi chirurgici estetici come trapianti di capelli e liposuzione, ma non solo. C’è anche chi opta per impianti sotto al tallone per ottenere una figura simile a quella di un maratoneta. Il nostro sguardo è stato catturato dall’indagine sulla medicina e chirurgia estetica, che ha rivelato come sia diventata un’industria a tutti gli effetti. Siamo rimasti sorpresi dal fatto che alcune ragazze di Marsiglia si facciano regalare naso o glutei dai propri genitori come regalo di maturità. Inoltre, abbiamo notato i giovani in Turchia che si sottopongono a interventi per ottenere il sorriso perfetto, senza considerare il rischio di perdere i denti a cinquant’anni. Infine, ci ha colpito la storia della madre e delle due figlie in Provenza che hanno deciso di rifarsi contemporaneamente la bocca, sperando di diventare più belle quando applicheranno il rossetto.
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