Ancora uno sfregio alla memoria di Giovanne Falcone a Palermo. Dopo la decapitazione del busto dedicato al magistrato, è di nuovo l’istituto Falcone nel quartiere Zen del capoluogo siciliano a essere finito nel mirino dopo che un ausiliario scolastico ha trovato un uccello con la testa mozzata di fronte alla scuola. Il messaggio sembra indirizzato proprio a colpire il ricordo del magistrato ucciso dalla mafia, il cui cognome Falcone viene richiamato dall’uccello decapitato, proprio come la statua. Per gli inquirenti si tratta di un messaggio intimidatorio, un “macabro messaggio” che arriva a ridosso del 19 luglio, venticinquesimo anniversario della strage di via D’Amelio in cui perse la vita l’amico e collega di Falcone, Paolo Borsellino.
Sul posto c’è ora la polizia che sta indagando sulla vicenda. “A questo punto non so più cosa pensare. Prima la statua e adesso questo. Staremo a vedere“, ha dichiarato a Repubblica Palermo Daniela Lo Verde, dirigente scolastica dell’istituto dove il 19 luglio si recherà la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli.
Ha invece un nome il colpevole di un altro atto che sembrava intimidatorio contro la memoria di Falcone e Borsellino. La Polizia ha infatti identificato il responsabile del rogo di un cartellone dedicato ai due magistrati, simbolo della lotta alla mafia, bruciato pochi giorni fa vicino all’istituto scolastico De Gasperi di Palermo
Si tratterebbe di un senzatetto con problemi psichici, incastrato dalle telecamere: gli agenti lo hanno riconosciuto mentre spegneva una sigaretta sul cartellone.