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Giovanni Paolo II santo. Frasi, biografia e miracoli di Karol Wojtyla

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Giovanni Paolo II santo: è questo l’evento che tutti aspettavano su Papa Wojtyla, già subito dopo la sua morte. E’ stato canonizzato il 27 aprile 2014 da papa Francesco, con la concelebrazione del papa emerito Benedetto XVI. Alla cerimonia doppia (fu canonizzato anche Giovanni XXIII) in Vaticano partecipò più di un milione di fedeli riuniti in piazza San Pietro, a testimonianza di quanto la sua figura di Pontefice è rimasta impressa nella mente e nel cuore di tanti fedeli, che da subito hanno visto in lui un vero e proprio esempio di uomo pio. Facciamo un piccolo viaggio nella storia attraverso la sua biografia, le sue frasi e i suoi miracoli, ceh testimoniano da vicino la santità di un uomo che ha saputo guidare con destrezza la Chiesa cattolica, a volte anche in collisione con tradizioni vecchie e consolidate.

Giovanni Paolo II e i giovaniPapa Wojtyla ha saputo attirare a sé i giovani, ha voluto, al di là degli schemi, adoperarsi per costruire l’immagine di una Chiesa e di un credo vicini veramente ai più bisognosi e ai più umili. Non si tratta soltanto di teorie astratte, perché Giovani Paolo II ha portato avanti tutto con un esempio concreto. Anche negli ultimi tempi del suo Pontificato, quando era ormai vecchio, stanco e malato, ha voluto offrire se stesso all’insegna di quella croce, che per lui ha costituito un punto di riferimento essenziale.

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La biografia di Giovanni Paolo II

Karol Jozef Wojtyla nacque in Polonia il 18 maggio del 1920. Fu battezzato il 20 giugno 1920 ed era l’ultimo di tre figli. Terminata la scuola superiore, nel 1938 si iscrisse all’università di Cracovia. Quando i nazisti costrinsero l’università a chiudere, ancora giovane, lavorò in una cava e in una fabbrica di prodotti chimici. In questo modo continuò a guadagnarsi da vivere ed evitò di essere deportato in Germania. A partire dal 1942 frequentò i corsi di formazione del seminario di Cracovia. Si trattava allora di un seminario clandestino. Proprio qui continuò i suoi studi dopo la guerra e poi presso la facoltà di Teologia, fino a quando fu ordinato sacerdote, l’1 novembre 1946. Nel 1948 conseguì a Roma il dottorato in Teologia, presentando una tesi sul tema della fede nelle opere di San Giovanni della Croce.

Nel ’48 ritornò in Polonia ed esercitò il suo sacerdozio in varie parrocchie, continuando i suoi studi filosofici e teologici. Questi ultimi lo portarono a diventare professore di Teologia morale ed etica a Cracovia. Il 28 settembre 1958, sempre nella stessa città, ricevette l’ordinazione episcopale e nel 1964 Papa Paolo VI lo nominò arcivescovo di Cracovia. Partecipò al Concilio Vaticano II e poi i cardinali, il 16 ottobre 1978, lo elessero Papa con il nome di Giovanni Paolo II. Il suo Pontificato può essere considerato uno dei più lunghi della storia della Chiesa, perché è durato quasi 27 anni.

Giovanni Paolo II si è sempre considerato uno spirito missionario, dedicandosi alla carità rivolta nei confronti dell’intera umanità. Ha effettuato 104 viaggi apostolici nel mondo e 146 visite pastorali in tutta Italia. Numerose furono anche le personalità di Governo che ha ricevuto in udienza, in particolare 738 sono state quelle con capi di Stato e 246 con Primi Ministri. Nel 1985 ha istituito ed iniziato le Giornate mondiali della gioventù, tenute nel corso di 19 edizioni. Giovanni Paolo II ha promosso il dialogo con i rappresentanti delle altre religioni e con lui la Chiesa ha celebrato il grande giubileo del 2000. Papa Wojtyla è morto il 2 aprile 2005, alle 21:37. Le sue esequie sono iniziate quella sera e si sono protratte fino all’8 aprile. Papa Benedetto XVI ha concesso il tempo necessario per l’inizio della causa di beatificazione e canonizzazione, che è stata aperta il 28 giugno 2005.

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Le frasi di Giovanni Paolo II

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Molte sono le frasi storiche di Giovanni Paolo II. Egli fu un Pontefice molto eclettico, che si è occupato di moltissimi argomenti. Ha stimolato la riflessione sul lavoro, sulla donna, sui rapporti con le altre religioni, arrivando a toccare alcuni punti su cui fino ad allora altri suoi predecessori non avevano mai osato argomentare, come, ad esempio, il comunismo, da sempre considerato “nemico” del Cattolicesimo. Per questo alcune sue riflessioni sono rimaste particolarmente impresse. Ve ne proponiamo alcune.

  • Dal discorso dopo l’elezione: “Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo. Non abbiate paura! Cristo sa cosa è dentro l’uomo. Solo lui lo sa!”.
  • Sarebbe semplicistico dire che è stata la Provvidenza Divina a far cadere il comunismo. Il comunismo come sistema è, in un certo senso, caduto da solo”.
  • Dal discorso agli operai di Gaudalajara, del 1979: “Il lavoro deve essere il mezzo affinché tutta la creazione sia sottomessa alla dignità dell’essere umano e del figlio di Dio. Il lavoro offre la possibilità di impegnarsi con tutta la comunità senza risentimenti, senza odi, ma con l’amore universale di Cristo che nessuno esclude e tutti abbraccia”.
  • Dall’enciclica Familiaris Consortio, del 1981: “Non c’è dubbio che l’uguale dignità e responsabilità dell’uomo e della donna giustifichino pienamente l’accesso della donna ai compiti pubblici”.
  • Dall’anatema contro la mafia, del 1993: “Che ci sia concordia! Dio ha detto una sola volta: non uccidere! Non può l’uomo, qualsiasi uomo, qualsiasi umana agglomerazione…mafia, non può cambiare e calpestare il diritto santissimo di Dio”.
  • Dal discorso ai diplomatici, del gennaio 2003: “No alla guerra! La guerra non è sempre inevitabile. E’ sempre una sconfitta per l’umanità”.
  • Da un discorso a Cagliari: “Prendete in mano la vostra vita e fatene un capolavoro”.
  • Dalle ultime parole che ha rivolto ai suoi collaboratori, ormai agonizzante: “Sono lieto, siatelo anche voi. Preghiamo insieme con letizia, alla Vergine Maria affido tutto lietamente”.

Un Papa, quindi, molto aperto nei confronti dell’attualità del suo tempo e della nostra epoca, che ha saputo osservare con uno sguardo autentico i cambiamenti che stavano avvenendo, anche quelli che erano sul punto di nascere. Un Pontefice che non ha trascurato la riflessione sul messaggio evangelico, sapendo esprimerne bene il valore più profondo.

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I miracoli

Il fascicolo che contiene tutti i miracoli di Papa Wojtyla, i quali di certo hanno influito sulla sua causa di canonizzazione, sono molti. Tanti sono i fedeli che, fin da subito, hanno riferito delle esperienze soprannaturali di guarigioni attribuibili proprio all’intercessione di Papa Giovanni Paolo II. Fra queste possiamo ricordare la storia del piccolo David. Il bambino di nove anni era stato ricoverato per un tumore ai reni, in una condizione di salute molto difficile. Venne sottoposto ad un intervento chirurgico molto rischioso e ai genitori non restava altro che la preghiera. Disperati, la madre e il padre decisero di portare il loro bambino davanti alla tomba del Papa. Era il 29 agosto 2006. Anche David ha pregato sulla tomba di Papa Giovanni Paolo II. Fuori dalla basilica, il bambino chiede di scendere dalla barella e di mettersi a camminare. Così, infatti, succede. David recupera l’appetito e i genitori scoppiano a piangere dalla commozione.

Molto interessante anche la storia della signora Eva. Nel 2007 è stata ricoverata in ospedale per un’improvvisa crisi respiratoria. Le venne diagnosticato un embolo polmonare e i medici erano convinti che le rimanessero soltanto poche ore di vita. Nella cappella dell’ospedale il marito pregò Giovanni Paolo II. Nonostante la donna venisse dichiarata morta, all’improvviso il marito si sentì chiamare da un infermiere, che gli comunicò che sua moglie era viva. Gli stessi medici non riuscirono a capire che cosa fosse successo. Le analisi dimostrarono che l’embolo era sparito.

Il primo miracolo di Papa Wojtyla può essere considerato quello che ha portato alla guarigione di una suora francese, affetta dal Parkinson. La congregazione di suore, alla quale apparteneva, ha invocato l’intercessione di Giovanni Paolo II e il 2 giugno del 2005 avvenne il miracolo: la suora sentì una voce che le diceva di scrivere il nome del Pontefice, riuscendo a far distinguere bene i caratteri sulla carta. Da quel momento le sue condizioni di salute migliorarono.

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Giorgio Rini

Giorgio Rini è stato collaboratore di Nanopress dal 2014 al 2017, occupandosi principalmente di politica, cronaca e spettacoli.

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