La Camera dei deputati è convocata per giovedì 13 ottobre, la data non è delle più fortunate, ma bando alle superstizioni. Inizierà con un 13 il nuovo corso della XIX legislatura a guida Meloni. A presiedere i lavori ci sarà Ettore Rosato, già Vicepresidente della Camera nel precedente governo.
Per anzianità all’ideatore dell’infausto Rosatellum toccherà infatti la direzione dei lavori e chissà se fra un intervento e l’altro non troverà il tempo di offrire anche qualche risposta ai dubbi di incostituzionalità sulla sua legge elettorale, sollevati in questi giorni grazie ai reclami dei cittadini ai seggi e non solo.
All’ordine del giorno della Camera ci sono la costituzione dell’Ufficio provvisorio di Presidenza, la costituzione della Giunta delle elezioni provvisoria, la proclamazione di deputati subentranti e, per scrutinio segreto, l’elezione del Presidente della Camera stessa. E proprio qui si cela l’arcano.
Chi prenderà il posto di Roberto Fico? Ai tempi della prima Repubblica, di prassi, la presidenza della Camera andava a un membro dell’opposizione, ma tutto cambia, seppur Meloni questa ipotesi non l’abbia scartata e potrà forse fare buon viso a cattivo gioco, come per la nomina dei ministri. La premier in pectore infatti sembra prediligere gli orientamenti “tecnici” suggeriti dagli esperti, piuttosto che favorire dicasteri politici, con buona pace di Salvini.
Su chi sarà il presidente della Camera comunque non v’è certezza: il totonomi prevede Antonio Tajani di Forza Italia, oppure Fabio Rampelli (FdI), però anche i leghisti Giancarlo Giorgetti e Riccardo Molinari sono in punta di piedi. A palazzo Madama la rosa di nomi per la presidenza del Senato prevede Elisabetta Alberti Casellati (che tuttora presiede il suddetto ramo del parlamento), ma c’è anche un potenziale Roberto Calderoli, senatore della lega noto alla magistratura bergamasca per i suoi epiteti razzisti contro l’ex ministra Kyenge.
La prima riunione della Camera dei deputati, di questa legislatura, poi, sarà la prima a tenersi con il numero di parlamentari ridotti per effetto della riforma pensata dal Movimento 5 Stelle. Il 13 ottobre la Camera quindi sembrerà più vuota del solito, con soli 400 parlamentari in luogo dei canonici 645.
Nel proseguo con ogni probabilità si darà luogo alle consultazioni, che Sergio Mattarella dovrebbe aprire in tempi rapidi, si pensa al 15 e il 16 di ottobre oppure in alternativa ai due giorni immediatamente successivi.
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