“Salvatore Girone non sarà con noi alla parata del 2 giugno“. A dirlo è Matteo Renzi in un’intervista al Tg5 nel commentare il rientro del marò in Italia dall’India. “Lo abbiamo riportato a casa con il buon senso, quello che è mancato ad alcuni nostri governi che ci hanno preceduto nei mesi e negli anni scorsi. La gioia di aver riportato a casa i due marò non può essere esibita come bandierina politica“. Il premier ha spiegato la mancata presenza del fuciliere di Marina alla tradizionale parata delle forze armate come un gesto di buon senso. “Buon senso – ha chiarito Renzi – significa consentirgli in questo momento di stare con la sua famiglia e di vivere con gioia la festa delle Forze Armate, perché saremo tutti felici del fatto che non ci sono due marò in territorio straniero, ma contemporaneamente anche evitare di vivere questa fase senza sobrietà e senza stile“.
Nel corso dell’intervista ha voluto spiegare anche perché non è andato personalmente a ricevere Girone di rientro dall’India. “Non l’ho fatto non perchè non fossi felice di poterlo abbracciare ma perchè troppo spesso in passato si è strumentalizzato sulla vicenda dei marò. Ho continuato i miei impegni, le periferie a Venezia, il porto Vecchio a Trieste, l’energia in Calabria“, ha ricordato. “La gioia profonda di aver portato a casa i due marò non deve essere oggi esibita come una bandierina politica. Buon senso e determinazione così va avanti l’Italia“.
Sulla vicenda, è intervenuta anche la ministra della Difesa, Roberta Pinotti, che ha ricevuto con un lungo abbraccio il fuciliere appena sbarcato in Italia e che ha ricordato come la vicenda non sia finita con il ritorno di Girone. Pinotti: “Per ottenere questo risultato c’è stato un lavoro corale e silenzioso, perché così doveva essere, ma quotidiano“, ha dichiarato da Palermo. “Siamo contenti, sappiamo anche che questa è una tappa, la vicenda va conclusa definitivamente. Per noi era importantissimo che Girone tornasse in Italia e potesse stare a casa con la sua famiglia“.