Da oltre un mese tengono banco le presunte visioni di Gisella Cardio, la veggente della Madonna di Trevignano Romano.
La donna, all’anagrafe Maria Giuseppa Scarpulla, siciliana e con precedenti per bancarotta, afferma di parlare abitualmente con la Vergine Maria. Specificatamente, di farlo ogni 3 del mese alle 3 del pomeriggio. Mentre centinaia di persone asseriscono di essere state truffate, la diocesi di Civita Castellana ha nominato una commissione di esperti per indagare sulla veridicità delle dichiarazioni della donna. Ma che cosa ci dice il linguaggio del corpo di Gisella Cardia? È possibile riscontrare indicatori di menzogna o la veggente assiste davvero ad apparizioni divine?
La risposta alla prima domanda è affermativa. A tradire la donna è soprattutto la sua mimica facciale. Chiaramente, la vita reale non ha niente a che fare con la favola di Pinocchio, a cui si allungava il naso ogni volta che raccontava una bugia. Nonostante ciò, il volto è comunque un utile indicatore per comprendere da chi stare alla larga. Non solo osservandone il naso, ma anche i trentasei muscoli facciali.
Nello specifico, per condurre questo tipo di analisi, ho preso in esame una delle ultime interviste rilasciate dalla veggente, quella a Porta a Porta dello scorso 11 aprile.
Osservando il comportamento di Gisella Cardia c’è un elemento che più di tutti mi ha colpito. Nel momento in cui Bruno Vespa le chiede chi è che le suggerisce le cose da dire lei risponde: “La Madonna, la Santa Vergine”. Nel farlo in quel momento sorride compiaciuta. Un sorriso che denota un’emozione strettamente legata all’impegno della menzogna, definita in gergo tecnico “piacere di ingannare”.
Un piacere difficile da trattenere perché si fonda sulla sfida che il bugiardo si prefigge. Infatti, il sorriso compare in primo luogo quando l’obiettivo, che in questo caso è tutta la comunità di non adepti, è considerato difficile da ingannare. In secondo luogo, devono essere presenti anche altri alleati dell’inganno consapevoli della recita. Nel caso di Maria Giuseppa Scarpulla, il “complice” è il marito Gianni seduto accanto a lei al momento dell’intervista con Bruno Vespa.
Concentriamo l’attenzione sulla durata dello sguardo della santona nelle diverse interviste televisive. Gisella abbassa ripetutamente lo sguardo e spesso lo rivolge lateralmente compiendo piccole inclinazioni del capo. Rendendo la conversazione con l’interlocutore del tutto innaturale. Come si spiega questo tipo di comportamento?
Le ragioni plausibili sono due: o perché mossa dall’intento di intimidire e dominare gli interlocutori. O perché sta mentendo. Osservando gli occhi, invece, possiamo notare che la Signora Cardia, mentre parla, li gira in basso alla sua sinistra. Questo in analisi comportamentale significa che la persona è come se stesse parlando con sé stessa, come se volesse autoconvincersi di qualcosa. Un dialogo interno chiaramente finalizzato a convincere e a persuadere gli altri. Sempre sbeffeggiandosi di questi ultimi. Del resto, la concentrazione della donna non cala neppure quando la parola passa al marito. In più di un’occasione, infatti, Gisella tira fuori la lingua. Dimostrando la volontà di rimanere focalizzata nel caso in cui l’uomo compia un passo falso.
In generale, le persone sbattono in media le palpebre cinque/sei volte al minuto. Ma quando una persona sperimenta tensione emotiva o sta raccontando una bugia, la tensione aumenta. E dunque anche il battito delle sue palpebre. Osservate la frequenza ripetuta del battito delle palpebre di Gisella. È sicuramente superiore alla media. Ciò emerge chiaramente mentre la donna cerca di dare spiegazioni incalzata da Bruno Vespa.
Per voler fare uno studio più approfondito, si può osservare anche la durata dell’apertura e chiusura delle palpebre medesime. In questo senso, in media la chiusura e l’apertura della palpebra umana dura dai 0,1 a 0,4 secondi. Dunque, quando una persona parla e chiude le palpebre per più di un secondo, significa che sta potenzialmente mentendo. Spesso, poi, Gisella chiude gli occhi. La chiusura degli occhi mentre si parla è un modo inconscio per neutralizzare gli sguardi percepiti come invadenti.
Sintomo del piacere dell’inganno, come accennato, è il sorriso falso. Ma quali sono i muscoli del volto capaci di smascherarlo?
L’unico elemento capace di rivelare la sincerità di un sorriso è la pelle tra le sopracciglia e la palpebra superiore. Si tratta di un muscolo non controllabile, che genera rughe intorno agli occhi solamente quando il sorriso è spontaneo. Al contrario, quando un sorriso è falso, la pelle intorno agli occhi resta distesa. Proprio come quella della signora Cardia nei numerosi sorrisi esibiti nelle diverse interviste televisive.
I tocchi fugaci, soprattutto quelli che si concentrano sul volto, sono un indicatore della menzogna. In questo senso, quando il cervello umano è sotto stress, l’encefalo aumenta la temperatura. Andando così a colpire il derma della fronte. Per questo, i bugiardi si toccano il viso. Per contrastare il prurito provocato dalle reazioni chimiche scatenate dall’encefalo. In questo passaggio dell’intervista di Porta a Porta i tocchi fugaci sono lampanti. Soprattutto quelli sulla fronte. Ma Gisella tiene anche un altro comportamento degno di essere attenzionato. Si gratta la parte anteriore testa. Un gesto che, in analisi comportamentale, esprime il desiderio di sopraffazione di chi sta parlando.
Dunque, pur ribadendo che l’analisi comportamentale non è una scienza esatta, molteplici sono gli indicatori non verbali che denunciano un comportamento non sincero della veggente. Questo però non va ad inficiare un dato: prescindendo da quanto dirà la Chiesa sui fatti di Trevignano, gran parte dei fedeli potrebbero non abbandonarla.
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