Meteo estremo: da piogge, grandine e temporali con temperature basse, alla presenza dell’alta pressione di matrice africana. Valori in forte ascesa ed in qualche caso raggiungeremo e supereremo anche i 34-35 gradi con termometri più in alto anche di 15 gradi rispetto ai giorni scorsi.
Le recenti linee guida sul clima globale ci avvertono in modo inequivocabile: gli estremi meteorologici saranno sempre più pervasivi nella nostra quotidianità, una realtà che abbiamo constatato con chiarezza negli ultimi anni. Inoltre, anche in questo mese di Giugno, ci troveremo di fronte a un altro capitolo di estremi climatici, in cui ci muoveremo da un’estrema all’altra, da un clima fresco a un caldo intenso.
La nostra comprensione del cambiamento climatico si sta approfondendo, e non possiamo ignorare il fatto che le condizioni meteorologiche estreme siano diventate la nuova norma.
Le ondate di calore torride, le tempeste violente, le inondazioni devastanti sono solo alcune delle conseguenze che dobbiamo affrontare. La natura stessa sembra dimostrare un senso di instabilità, oscillando tra gli opposti come una bilancia sconquassata.
Questo mese di Giugno, in particolare, si rivela un microcosmo di queste oscillazioni climatiche.
La sfida dei cambiamenti climatici richiede un’immediata azione collettiva. Siamo tutti parte di questa lotta, e solo lavorando insieme possiamo sperare di garantire un futuro sostenibile per le generazioni a venire. Ogni scelta che facciamo, ogni passo che compiamo, può fare la differenza.
Dopo una prima metà di Giugno caratterizzata da una turbolenza climatica e dalla mancanza di anticicloni e caldo estivo, ci apprestiamo a sperimentare un’improvvisa ondata di caldo che arriverà la prossima settimana.
Come precedentemente discusso, tutto sembra propiziare il ritorno dell’anticiclone africano sul Mediterraneo, un evento che si verificherà per la prima volta in questa stagione estiva.
L’anticiclone delle Azzorre è un’area di alta pressione atmosferica che si forma nell’Atlantico settentrionale, vicino alle isole Azzorre. Prende il nome dalle isole Azzorre, un gruppo di isole portoghesi che si trovano a circa 1.500 chilometri a ovest del continente europeo.
Le conseguenze dell’anticiclone delle Azzorre possono variare a seconda della sua posizione e intensità. Tuttavia, in generale, quando l’anticiclone delle Azzorre influenza l’Europa occidentale, inclusa l’Italia, le seguenti conseguenze sono comuni:
È importante sottolineare che l’anticiclone delle Azzorre non è un fenomeno legato al cambiamento climatico. Esisteva già prima dell’industrializzazione umana e fa parte dei normali schemi meteorologici dell’Atlantico settentrionale.
Il motivo per cui si chiama “anticiclone africano” è legato al fatto che l’aria calda e secca che accompagna questo fenomeno proviene dall’Africa settentrionale. L’irradiazione solare intensa in quest’area causa un riscaldamento dell’aria, che a sua volta forma un’area di alta pressione atmosferica.
Questa massa d’aria calda e secca si sposta verso nord e può influenzare le condizioni meteorologiche in Europa, inclusa l’Italia.
Quanto alla presunta maggior presenza dell‘anticiclone africano verso nord a causa dei cambiamenti climatici, è importante sottolineare che il cambiamento climatico globale è un fenomeno complesso che può influenzare i sistemi meteorologici in modi diversi. Gli studi sugli effetti dei cambiamenti climatici sugli anticicloni africani sono ancora in corso, e al momento non esiste un consenso definitivo sulla loro evoluzione futura.
Tuttavia, è noto che il cambiamento climatico può contribuire all’aumento delle temperature medie globali. Ciò potrebbe aumentare la probabilità di eventi di caldo estremo, compresi gli episodi di caldo africano. Inoltre, i cambiamenti climatici possono influenzare anche i modelli di circolazione atmosferica e i flussi di aria, che potrebbero avere implicazioni sulla distribuzione geografica e l’intensità degli anticicloni.
La parole d’ordine in questo caso è: stabilità. Il primo passo del fine settimana sarà caratterizzato da una situazione meteorologica abbastanza stabile sia al Nord che al Sud. Tuttavia, potrebbero verificarsi alcuni temporali nell’area più orientale delle Alpi, a causa di deboli correnti d’aria fresca ad alta quota.
Dovremo prestare attenzione alle temperature, che aumenteranno in generale in tutto il Paese, assumendo caratteristiche tipicamente estive. Nel pomeriggio e nella serata di sabato, potrebbe esserci il rischio di temporali sparsi nell’area occidentale del Nord Italia, che potrebbero estendersi verso le pianure più elevate.
La giornata festiva sarà caratterizzata da condizioni soleggiate e un aumento delle temperature al Sud e in Sicilia. Sin dal mattino, il sole splenderà senza ostacoli su tutte le aree. Tuttavia, nel pomeriggio potrebbero verificarsi improvvisi annuvolamenti sui rilievi, specialmente nelle zone alpine, che localmente potrebbero causare temporali sparsi. Questi fenomeni potrebbero poi spostarsi verso le pianure durante la serata e la notte.
Dal punto di vista termico, è importante notare che le regioni del Sud e la Sicilia sperimentano un ulteriore aumento delle temperature. L’arrivo di aria calda proveniente dal Nord Africa potrebbe rendere questa situazione ancora più evidente. In sintesi, ci avviciniamo a un’ondata di calore significativa.
In questo contesto è difficile determinare se questo periodo di maggiore stabilità segnerà l’inizio di un lungo periodo caldo e soleggiato o se si tratterà solo di un’altra illusione per coloro che amano il sole e il caldo.
Tuttavia, non è affatto escluso che il caldo possa essere gradualmente più rilevante con un’onda calda di tipo africano nei giorni a seguire dopo un’inizio di estate (meteorologica) compromessa con vento, pioggia, nubifragi e temporali frequenti su quasi tutto il Paese.
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