Giulia aveva 10 anni ed è morta a causa di un male incurabile. Lo stesso male che sei anni prima si era presa la sua sorellina gemella, Greta. Un doppio lutto che ha distrutto la serenità di una famiglia che ancora non sa darsi pace e che piange due bimbe che non hanno avuto nemmeno la possibilità di crescere, di diventare adulte. Di vivere un po’ della vita donata loro dai genitori Tania Trifan e Stefano Belluco.
Per questa famiglia di Monselice (Padova) gli ultimi anni sono trascorsi tra la speranza e la paura che la malattia si portasse via anche la sorellina gemella di Greta, morta a quattro anni di leucemia. LA loro storia è raccontata su Il Mattino di Padova.
Dopo quel tragico evento i genitori della bambina l’hanno fatta visitare per scongiurare il pericolo che anche Giulia potesse sviluppare la malattia. Per qualche anno le cose sono andate bene, i risultati delle analisi davano esito negativo. Ma a un certo punto qualcosa è cambiato.
La prima diagnosi di leucemia
Partiamo dal principio. Appena nate, le gemelline sono state accolte con amore immenso dai genitori che erano felicissimi del loro arrivo. Per due anni hanno vissuto serenamente ma poi Greta ha cominciato a stare male. Per lei, nel 2010, la diagnosi è stata subito drammatica: leucemia. In due anni la piccola è peggiorata ed è morta, non ci sono state cure adatte per il suo male. Nemmeno il trapianto di midollo (donato dalla stessa Giulia) è servito a farla guarire.
I genitori, sconvolti, hanno pensato di sottoporre l’altra bimba, Giulia, a esami che potessero evidenziare qualcosa di anomalo. Ma niente, Giulia stava bene. Era solo molto triste per la morte della sorella, tanto che Tania e Stefano avevano deciso di regalarle un cucciolo di cane, Macchia, che le facesse compagnia.
Purtroppo nel 2016 la tranquillità di questa famiglia già provata dal lutto di Greta è svanita con la diagnosi per Giulia. I medici avevano infatti riscontrato che la bambina era affetta da leucemia mieloide acuta. La stessa malattia al midollo osseo che aveva ucciso la sorellina quando aveva quattro anni.
Il trapianto non è servito
Giulia purtroppo non ha reagito alle cure a cui è stata sottoposta. Nel 2017 ha ricevuto un trapianto di midollo, ma nemmeno questo intervento è servito a salvarle la vita. In pochi mesi la sua condizione è precipitata. Restare in ospedale era diventato inutile. Così la bambina è tornata a casa, dove è stata curata dal personale day hospital del reparto di oncoematologia pediatrica dell’ospedale di Padova.
Nonostante il male, Giulia non aveva perso il sorriso e la voglia di giocare, di stare in compagnia. I vicini di casa ricordano la sua vitalità, la sua passione per il disegno, il suo amore per la bicicletta e per la sua cagnetta Macchia, che il giorno della morte di Giulia non ha fatto altro che piangere. Come se sentisse, a distanza, ciò che stava per succedere.
Mercoledì scorso infatti, all’aggravarsi delle sue condizioni di salute, Giulia è stata portata immediatamente in ospedale. Ma purtroppo i medici non hanno potuto fare niente ed è morta, a 10 anni, stroncata dalla leucemia fulminante. Restano due genitori provati dalla tragedia che dovranno trovare tutto il coraggio per poter superare questo drammatico momento.