Non si fermano le manifestazioni per chiedere ed ottenere verità sulla morte del giovane Giulio Regeni, ucciso in Egitto. Sono in tanti a chiedere la verità. Ora il Gup a chiamato a testimoniare anche la Premier Meloni.
Il presidente del Consiglio ed il Ministro degli Esteri, Tajani, sono stati chiamati a testimoniare e saranno presto sentiti a Roma.
La verità continua ad esser chiesta sempre e con più forza, per dare alla morte assurda di Giulio Regeni, avvenuta in Egitto, una spiegazione. Ora, nel processo nei confronti dei quattro 007 egiziani, che sono imputati per la morte del ricercatore italiano, sono stati chiamati a testimoniare alcuni nomi illustri.
Sono quello della Presidente del Consiglio, Meloni, e quello del Ministro degli Esteri, Tajani. Il Gup li ascolterà il prossimo 3 aprile e dovranno riferire sulla disponibilità a collaborare con l’Italia espressa nelle scorse settimane dal presidente egiziano Al Sisi.
Una richiesta, da parte del legale della famiglia Regeni, che non è arrivata a caso. Nonostante le nuove ricerche dei Ros e della Digos, come affermato dal procuratore Colacicco, in udienza davanti al Gup di Roma, il quadro della situazione “per gli atti di processo da dare ai quattro 007 egiziani, è rimasto inevaso” – così ha detto il procuratore.
Le autorità egiziane continuano a non collaborare e a non inviare, per la risoluzione del caso, alcun aiuto. Lo stesso Colacicco ha messo a disposizione la sentenza della Cassazione, con la quale, lo scorso 15 luglio, è stato dichiarato inammissibile il ricorso della Procura di Roma contro lo stop del processo, deciso dal Gup verso i quattro egiziani a processo.
A chiedere la testimonianza della Premier e di Tajani è stato l’avvocato della famiglia Regeni: “Alla luce delle dichiarazioni rese ai media dalla premier Giorgia Meloni e dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, circa le rassicurazioni, o addirittura sono state chiamate ‘promesse’, ricevute dal presidente Al Sisi” che, stando a quanto da lui detto, spiega l’avvocato Ballerini (legale della famiglia Regeni), “avrebbe garantito che risolverà la situazione eliminando gli ostacoli che ci impediscono di iniziare questo processo” per dare finalmente luce alle motivazione che hanno portato al sequestro, alle torture subite e all’uccisione di Giulio.
Da qui, la necessità di ascoltare in udienza, sia la Premier meloni che lo stesso Tajani.
La Cassazione, dal canto suo, ha stabilito che per superare questa situazione di impedimento e per permettere agli imputati di partecipare al processo, bisogna avere l’intervento del Governo stesso. Con la decisione presa dal Gup di chiamare a testimoniare i due esponenti di Governo, è segno positivo, nonché la migliore scelta che potesse esser presa, afferma l’avvocato della famiglia Regeni.
Tanti, nel frattempo, sono gli esponenti, anche del mondo dello spettacolo che si affiancano alla famiglia Regeni per dare loro solidarietà. Non in ultimo, anche l’attore Valerio Mastrandrea e Pif.
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