Nel “piano segreto” del ministero dell’interno egiziano per affrontare la crisi sull’arresto di due giornalisti nella sede del sindacato al Cairo, c’è anche un ordine di censura sull’omicidio di Giulio Regeni. La richiesta è contenuta in una nota inviata ai media per sbaglio, dopo essersi accorti dell’errore è stata inviata una seconda mail in cui si spiegava che l’invio della precedente nota era dovuta ad un errore tecnico.
Ora sono in corso ‘indagini allargate’ nei confronti di ‘alcuni dipendenti del dipartimento informazione del ministero’. La nota ai media dava indicazioni su come affrontare a livello mediatico le ripercussioni del caso di due giornalisti Amr Badr e Mahmoud el Sakka, arrestati domenica scorsa. Il Ministero dell’interno esorta i media a tenere “una posizione fissa, immutabile” minacciando di “punire” chi dovesse discostarsene. Nel lungo documento si prevede anche che “l’intervento diretto del ministro dell’Interno sarà accolto da dubbi da parte dei media” e si consiglia di ricorrere a “esperti della sicurezza o a generali in pensione”, impostando un “coordinamento con alcuni programmi televisivi, per invitarli a parlare e ad esporre il punto di vista del ministero”.
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