Lunedì è iniziato lo sgombero della Giungla di Calais, il centro di accoglienza profughi più grande d’Europa. I circa 8mila profughi che abitavano all’interno della struttura, ormai da troppo tempo in condizioni pessime, verranno trasferiti nei 450 centri, che il Governo francese ha istituito in diverse parti del territorio. Nella notte tra martedì e mercoledì è scoppiato un incendio e ciò che restava della Giungla ha iniziato poco alla volta a incenerirsi sotto gli occhi dei migranti ancora nella zona.
La Giungla di Calais in fiamme è il segno inequivocabile che le tensioni tra migranti e Forze della Polizia sono alle stelle. Già la notte prima dell’inizio delle opere di smantellamento del campo profughi, dove per mesi hanno sostato migliaia di migranti intenti a raggiungere la Gran Bretagna, si erano verificati dei violenti scontri con le Forze dell’Ordine, poi placati con l’utilizzo di lacrimogeni. Questa notte è successo di nuovo.
Diverse foto e video provenienti da Calais, testimoniano che le fiamme si stanno divorando quel che resta di quell’immenso campo profughi, trasformatosi con il tempo in un vero e proprio inferno di violenze e stupri. Non è ancora noto chi abbia appiccato il fuoco, anche se c’è il forte sospetto che possano essere stati gli stessi migranti, in segno di protesta alla decisione di sgomberare l’intera area.
.@SRodrigoteleSUR en #Periscope:Imágenes en directo del incendio del Campo de #Refugiados de #Calais hace un poco https://t.co/yc3Hif9vGV
— Pedro (@riaalta) 26 ottobre 2016
Nonostante le crescenti difficoltà, un portavoce della prefettura locale ha dichiarato: ‘Continueranno le operazioni per rimuovere le strutture dove i migranti avevano trovato ricovero ed evitare che siano nuovamente date alle fiamme’.
Negli ultimi due giorni, sono circa 3.182 i migranti che le autorità francesi sono riusciti ad allontanare dalla Giungla, per destinarli a nuove collocazioni istituite in varie parti del Paese: adulti, ma anche 772 minorenni non accompagnati.
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