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Lo sgombero della Giungla di Calais, il centro di accoglienza profughi più grande d’Europa, è iniziato questa mattina alle 8.00, come annunciato. Si contano in tutto tra 6mila e 8mila migranti, principalmente afghani, eritrei e sudanesi: molti sono già pronti con le loro valigie a lasciare la struttura, che ormai da tempo versa in pessime condizioni. Verranno trasferiti nei 450 centri, che il Governo francese ha aperto in diverse parti del territorio. Lo smantellamento dovrebbe durare circa sette giorni.
Il presidente francese, Francois Hollande, aveva annunciato la sua volontà di smantellare il centro di Calais lo scorso 26 settembre, occasione in cui chiese esplicitamente anche l’intervento del Regno Unito. Giovedì scorso, il ministro dell’Interno Bernard Cazeneuve, aveva parlato di un’operazione imminente: ‘A partire dal momento in cui tutte le condizioni sono riunite perché ciascuno venga messo al riparo, non c’è motivo di attendere e lasciare ulteriormente nel fango e nel freddo coloro che si trovano a Calais’.
Nelle ultime settimane, personale statale e associazioni umanitarie hanno realizzato una campagna di informazione per i migranti, affinché potessero comprendere tutti i vantaggi cui sarebbero andati incontro se avessero accettato di trasferirsi nei nuovi centri di accoglienza.
Il lavoro di informazione sembra aver dato i suoi frutti, infatti questa mattina sono già moltissimi gli uomini e le donne che si sono presentati con i loro bagagli al centro di smistamento, da cui poi partiranno per raggiungere i nuovi centri.
Secondo le autorità francesi, oggi partiranno dalla Giungla di Calais circa 60 autobus con a bordo 50 persone ciascuno; per domani se ne prevedono 45 e mercoledì altri 40.
L’intento del Governo è inoltre quello di porre particolare attenzione a tutti i bambini e alle famiglie, presenti nel centro di Calais, affinché si abbia un occhio di riguardo per loro al momento della selezione del luogo di destinazione. Coloro che dovessero avere familiari nel Regno Unito, saranno trasferiti oltre Manica.
Il punto più dolente della questione è rappresentato da quella fetta di migranti che non ha alcuna intenzione di lasciare la Giungla di Calais. Per fronteggiare l’emergenza, il governo francese ha già organizzato l’impiego di un massiccio numero di agenti di Polizia (2mila poliziotti), per evitare che i più resistenti si installino in campi di fortuna.
Nel corso degli ultimi scontri, infatti, alcuni profughi hanno resistito con la forza al trasferimento, anche dinanzi alla Polizia, che è dovuta intervenire con l’utilizzo di lacrimogeni.
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