Il leader del M5s ha rilasciato un’intervista a SkyTg24, e ha ribadito l’intenzione di andare avanti a tutti i costi sul salario minimo. Giuseppe Conte ha parlato dell’operato dell’esecutivo Meloni, non risparmiando critiche in merito alla gestione anche del Pnrr e le parole recenti della premier e di Matteo Salvini.
È un fiume in piena, Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, che raggiunto da SkyTg24 ha chiarito la posizione del partito e non si è tirato indietro nel “regalare” forti critiche all’operato di questi mesi di governo Meloni. A fargli storcere il naso, la gestione dei fondi del Pnrr, la questione del salario minimo e alcune recenti dichiarazioni rilasciate dalla premier e da Matteo Salvini, ministro dei Trasporti e le Infrastrutture. “Noi non daremo tregua al governo sul salario minimo” ha detto senza giri di parole il politico a Sky Agenda.
“Al governo non daremo mai tregua sul salario minimo legale. Se si macchieranno di questa grave responsabilità, noi ne faremo un cavallo di battaglia per la campagna elettorale europea, per il futuro del paese” ha dichiarato Conte, spiegando di essere rammaricato di non essere riuscito a far approvare la norma durante le sue due legislazioni.
“Non c’è stato mai il consenso necessario in Parlamento, e oggi che le opposizioni su questa battaglia ci sono, non c’è il governo, che avrebbe la prima responsabilità di rispondere alle esigenze del Paese” – ha continuato Conte – “e invece taglia il reddito di cittadinanza per poi introdurre una social card, a lavoratori sottopagati che hanno buste paga di due, tre, quattro euro lordi l’ora risponde che vuole ragionare sulla contrattazione collettiva e vedere il welfare nel suo complesso. Li prende in giro”.
E non è tutto, poiché il leader dei pentastellati è anche molto preoccupato per la situazione che si trova ora ad affrontare il Paese: “Una situazione drammatica. Vedere che i 209 miliardi del Pnrr rischiano di andare sprecati, vedere Meloni che parla di pizzo di Stato, Salvini, secondo il quale gli italiani sono ostaggio dell’Agenzia delle Entrate… Tutto questo fa male e ci spinge a impegnarci ancora di più per cambiare passo”.
E sull’evasione fiscale, altro punto fondamentale per il leader del Movimento 5 Stelle, Conte ha voluto chiarire la posizione del suo gruppo, usando parole durissime nei confronti dell’esecutivo: “La responsabilità dell’emersione del sommerso ce l’ha il governo nel momento in cui fa la battaglia in Europa contro l’uso del pos e eleva la soglia del contante, quando vara 12 misure a favore di evasori e corrotti. Non diciamo stupidaggini” ha detto Conte, aggiungendo che “Il governo non può dire ai lavoratori sottopagati ‘arrangiatevi, no al salario minimo legale’ e poi reintrodurre i vitalizi. Stanno consapevolmente costruendo un ampiamento di un disagio sociale, dobbiamo evitarlo, dobbiamo farli ragionare, devono governare per soddisfare i bisogni dei cittadini, non per gli amici degli amici”.
Infine, sulla Commissione d’inchiesta sul Covid di recente approvata alla Camera, il politico è stato “tranchant”: “Doveva essere l’occasione per l’intero Paese per riflettere su cosa non ha funzionato. Perché siamo arrivati a una sanità così insufficiente. Con questa Commissione d’inchiesta dovevamo trarre lezioni per il futuro. Invece stanno stravolgendo questa Commissione. Hanno fatto soltanto un plotone di esecuzione contro Conte e Speranza, ma sarà un boomerang”.
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