Il leader del Movimento 5 Stelle chiede un cambiamento di rotta da parte dell’esecutivo di Draghi.
Il riferimento dell’ex premier è al taglio del cuneo fiscale e il salario minimo. Intanto il segretario del Pd replica: “Il governo Draghi è l’ultimo della legislatura”.
Il leader del Movimento 5 stelle dà l’ultimatum al governo, sollecitando risposte anche dal partito democratico:
“Il M5s c’è se agisce secondo le priorità, altrimenti no”.
Il riferimento è al taglio del cuneo fiscale e al salario minimo.
Quando i deputati pentastellati hanno dato il via libera alla fiducia sul dl Aiuti, sembravano essersi dissipate le nuvole nere sul governo. Ora però la palla passa al Senato, che dovrà approvare il provvedimento nei prossimi giorni.
Le possibilità che tutto fili liscio come a Montecitorio sono però più basse, perché non mancano le critiche dei pentastellati all’esecutivo.
La capogruppo Castellone ha chiesto, come del resto i suoi compagni di partito, un cambio di rotta da parte del governo Draghi.
Al momento però quella dei pentastellati sembra essere una posizione isolata, senza appoggi né da una parte, né dall’altra.
L’ex premier Giuseppe Conte ha chiesto al suo successore di far rispettare la misura adottata dal governo quando era lui a tenerne le redini:
“Abbiamo consegnato un documento al premier Draghi in cui pretendiamo un cambio di passo immediato per sostenere davvero famiglie e imprese travolte dalla crisi. Servono segnali immediati. Nessuno si salverà da crisi e inflazione con un bonus una tantum da 200 euro”
ha scritto il leader pentastellato.
Nel documento a firma del M5s ci sono quelle che il partito considera le vere urgenze del Paese, per le quali si esige una risposta immediata.
Se così non fosse, avverte Conte, non si può proseguire insieme lungo il processo decisionale.
Se la risposta da parte dell’esecutivo sarà affermativa, lo sarà anche quella dei pentastellati, che proseguiranno il cammino politico insieme al governo Draghi.
Il premier democratico Enrico Letta, esclude dal canto suo un Draghi-bis: questo governo è l’ultimo della legislatura.
L’aut aut di Giuseppe Conte non è stata cosa gradita al suo predecessore, Luigi Di Maio, che ha già riunito l’assemblea del neo partito Insieme per il Futuro, appellandosi alla maggioranza e ai suoi ex compagni di viaggio.
“Aprire una crisi di governo significa prestare il fianco alla propaganda di Putin, che a sua volta otterrebbe l’obiettivo di sgretolare il nostro governo”
ha detto il ministro degli Esteri, in riferimento alle posizioni dei pentastellati.
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