Il gip del Tribunale di Napoli ha convalidato la condanna a Giuseppe Greco per aver ucciso due uomini che gli avevano rubato un Rolex.
La pena è di 14 anni e 4 mesi per gli omicidi avvenuti nell’area nord di Napoli.
Ci troviamo lungo la via Antica Consolare Campana, fra Marano e Villaricca ed è il 26 marzo 2021.
Due uomini, Ciro Chirollo di 30 anni e Domenico Romano di 40 anni, rubarono un orologio di grande valore al giovane Giuseppe Greco di 26 anni, per poi fuggire a bordo del loro T-Max.
Greco li rincorse a bordo della sua Smart e l’inseguimento si concluse in modo davvero tragico, infatti li investì uccidendoli sul colpo.
In seguito si allontanò e si recò dai Carabinieri, a cui denunciò solo il furto del Rolex e non quello che era successo dopo.
I Carabinieri trovarono quasi subito i cadaveri dei due uomini ma in un primo momento si pensò ad un incidente capitato durante la fuga.
Sul luogo, le forze dell’ordine trovarono anche l’orologio rubato ed una pistola che probabilmente apparteneva ai due uomini.
Gli investigatori controllarono le telecamere della zona per capire quanto accaduto e la verità venne a galla, in particolare, si vedeva esattamente la Smart con alla guida Giuseppe Greco, mentre inseguiva il T-Max a grande velocità per poi colpirlo violentemente.
L’impatto è stato così forte che i due sono morti sul colpo a causa di diversi traumi, i quali vennero lasciati sull’asfalto, infatti Greco se ne andò senza accertarsi delle loro condizioni.
Giuseppe Greco venne arrestato e trasferito nel carcere di Poggioreale, dove poco dopo confessò il delitto.
I Carabinieri hanno anche acquisito un audio inviato alla fidanzata in cui, riferendosi ai rapinatori morti, ne parla con molto disprezzo confermando di averli uccisi.
Dopo essere stato incastrato dalle telecamere, aveva chiesto scusa alle famiglia ma a nulla era servito il gesto, ad oggi infatti è stato giudicato colpevole di omicidio volontario.
Oggi il Gip del Tribunale di Napoli Nord, Simone Farina, ha condannato il ragazzo, che all’epoca aveva 26 anni, a scontare la pena di 14 anni di carcere.
La Procura aveva richiesto in realtà 12 anni, con il riconoscimento della provocazione subita, ossia il furto del Rolex.
L’attenuante della legittima difesa però non è stata riconosciuta dal giudice, il quale oltre a convalidare la pena di 14 anni ha stabilito anche un risarcimento danni per i familiari delle due vittime.
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