Numerosi dei partecipanti al Giro D’Italia sono risultati positivi al Covid e quindi sono stati esclusi dalla corsa rosa. Anche il freddo gioca il suo ruolo che a causa delle temperature molto rigide sta colpendo la salute di molti dei corridori.
Dal 6 maggio a oggi sono 15 i ciclisti risultati positivi al Covid che hanno dovuto abbandonare la competizione, tra di loro anche Filippo Ganna, che è stato solo il primo della lunga lista. Positivo al Covid anche Remco Evenepoel, insieme ad altri suoi 4 compagni di squadra.
Sebbene al mondo l’emergenza Covid sia ormai finita e considerata un ricordo in alcuni settori ancora crea diverse vittime, ad essere maggiormente colpito negli ultimi giorni è stato il Giro d’Italia una delle corse ciclistiche più importanti al mondo.
Nelle ultime settimane sono numerosi gli atleti che hanno dovuto lasciare la competizione perché risultati positivi al Covid, dal 06 maggio, quando è stato riscontrato il primo caso con Filippo Ganna, ad oggi sono ben 15 i ciclisti che hanno abbandonato il Giro d’Italia per causa del Covid.
Tutte e quindici gli atleti hanno riportato i classici sintomi che ormai conosciamo bene febbre e tosse, a seguito delle sintomatiche per ciascuno di loro è stato eseguito il tampone che è poi risultato positivo.
Tra i risultati positivi al Covid troviamo anche Domenico Pozzovivo e Sven Erik Bystrom. Altro ciclista tra i più importanti nel settore e che ha dovuto abbandonare la gara in questi giorni c’è anche Remco Evenepoel che insieme ad altri suoi quattro compagni di squadra è risultato positivo al Covid e quindi non partiranno per la prossima gara, che era l’undicesima tappa.
Ad annunciarlo è stata la Soudal Quick-Step che ha riscontrato la scorsa domenica la positività di Remco Evenepoel, che era in testa alla lista generale. Dopo la sua positività tutta la sua squadra è stata sottoposta al tampone e altri quattro compagni sono risultati positivi.
I quattro compagni positivi sono Matteo Cattaneo, Jan Hirt, Louis Vervaeke e Josef Cerny, nel comunicato ufficiale diffuso attraverso i social si legge che “non sono purtroppo in grado di continuare”.
Toon Cruyt, medico della squadra, ha spiegato che due di loro hanno manifestato i sintomi lo scorso lunedì, sebbene i test antigenici siano risultati negativi invece i test PCR che sono stati svolti su tutti e sette i ciclisti, che risultano ad oggi esclusi dalla competizione, sono invece risultati positivi.
Il medico della squadra ha reso noto che la situazione continuerà a essere monitorata e che sarà applicato il protocollo interno di analisi per i tre corridori rimasti e anche sul personale.
Per la squadra la situazione si fa critica, il miglior piazzato dei tre ciclisti rimanenti è Ilan Van Wilder che ha si trova 19° a 12 minuti e 7 secondi dalla maglia rosa Geraint Thomas.
Altri due casi segnalati mercoledì nella squadra di AG2R-Citroën e riguardano gli atleti Stefano Gandin e Andrea Vendrame.
Molti dei ciclisti però in queste ore si sono ammalati non per il Covid ma a causa delle basse temperature e del vento. Ci sono numerosi atleti che hanno la tosse, e una decina di loro si sono ammalati con i classici sintomi influenzali.
Thibaut Pinot e Alexandr Vlasov hanno abbandonato la gara a causa delle condizioni di salute. Inoltre la pioggia e il maltempo che si sta vivendo in queste ore non lasciano tranquilli soprattutto gli organizzatori della competizione.
Lo scorso venerdì è stato eliminato il percorso del passo del Gran San Bernardo, il punto pù alto “Cima Coppi” che si trova ad un’altezza 2469 metri a causa della neve che ha ricoperto l’intera zona.
Il percorso è stato sostituito da un percorso più agevole e gli atleti si troveranno a passare all’interno del noto tunnel che si trova 600 metri più in basso. Tanta neve anche sulle Alpi e si è perciò ancora incerti se l’iter proseguirà come previsto o ci saranno ulteriori modifiche.
Un altro dei problemi che rappresenta un ostacolo al Giro d’Italia è quello l’emergenza in Emilia Romagna dove i fiumi sono esondati allagando diverse zone.
Anche se il regolamento non obbliga a fermare gli atleti colpiti dal virus sono invece le squadre che preferiscono fermarli, perché non si conoscono le conseguenze che si possono riscontrare su un corpo affetto da Covid a causa dell’enorme sforzo che richiede la gara.
Gli organizzatori della gara hanno comunque reso noto che nelle prossime ore verranno rafforzate le misure di sicurezza sanitarie, riportando l’obbligo ad indossare la mascherina in tutte le aree in cui si entra in contatto con i ciclisti.
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