Quali sono gli effetti delle radiazioni nucleari sull’uomo? Ogni volta che sentiamo parlare di un disastro nucleare, il primo pensiero va alle conseguenze che questi eventi provocano all’organismo umano. Tutti ricorderanno il recente disastro di Fukushima, ma in passato altri fatti di questo tipo riuscirono a sconvolgere l’opinione pubblica. Basti pensare ai fatti di Tokaimura, che avvennero nel 1999 e che causarono due vittime, una delle quali morì dopo mesi di grandi sofferenze. Si tratta di Hiroshi Ouchi, operaio di una fabbrica di combustibile nucleare della JCO.
L’incidente
L’incidente avvenne il 30 settembre e furono coinvolti in modo diretto tre operai. Si decise di evacuare nella zona della fabbrica quasi 300.000 persone e si parlò a quell’epoca del terzo incidente più grave al mondo. L’incidente fu causato da un errore umano, perché gli operai utilizzarono all’interno di un serbatoio 16 chili di uranio impoverito invece dei 3 imposti dalla legge. Il risultato fu un grande lampo blu che investì i tre tecnici. Il più esposto fu proprio Ouchi, che assorbì una quantità di radiazioni molto più grande rispetto alla soglia di sicurezza prevista. L’uomo fu trasportato all’ospedale e immediatamente si notarono gli effetti delle radiazioni sul suo corpo. L’operaio rimase in vita per due mesi e mezzo grazie alle macchine, perdendo 20 litri di liquidi ogni giorno. Il suo corpo fu posto in coma farmacologico e l’agonia durò 83 giorni.
I danni delle radiazioni nucleari
Il primo effetto sul nostro organismo delle radiazioni nucleari si avverte immediatamente, dopo che i raggi prodotti dal decadimento del nucleo colpiscono i tessuti del nostro corpo. Viene strappato all’atomo un elettrone e si verifica una condizione di instabilità. La reazione può comprendere la produzione di nuove molecole. Si possono formare nuove sostanze che prima erano inesistenti e queste ultime possono modificare il funzionamento e le modalità di riproduzione delle cellule dell’organismo.
Tutto questo può avvenire molto rapidamente o lentamente, in base alla radiazione e alla quantità di tessuto del corpo che è stato colpito. La conseguenza più evidente riguarda il ruolo delle particelle, come neutroni e protoni, che possono agire sul DNA, facendolo riprodurre in modo anomalo. Il risultato consiste nella formazione di tumori, anche a distanza di tempo dall’esposizione alla radiazione.
Alcuni organi ed apparati del nostro corpo possono risentire maggiormente dell’esposizione alle radiazioni. Si possono verificare sintomi che coinvolgono l’apparato digerente, con ansia, vomito, diarrea, ulcere intestinali. Possono svilupparsi tumori allo stomaco e al colon. Anche il midollo osseo ne risente, perché vengono alterate le cellule capaci di produrre le piastrine, i globuli rossi e i globuli bianchi. Per questo possono presentarsi infezioni, anemie ed emorragie. Anche la leucemia può essere una conseguenza.
Si possono verificare problemi alla tiroide, con la comparsa di adenomi. Delle conseguenze si hanno anche all’apparato riproduttivo, con danni che dipendono dalla quantità di radiazioni: si incrementa il rischio di tumore alle ovaie e può scomparire la produzione di spermatozoi. Si hanno degli effetti anche sugli occhi, con la comparsa di aree opache nel cristallino dopo qualche mese.