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Gli insetti che mangiamo ogni giorno e non lo sappiamo

Ogni giorno mangiamo insetti e non lo sappiamo: benché qualche ristorante li inserisca nel menù, non sono esattamente considerati una prelibatezza, almeno universalmente. Eppure di insetti nel cibo ve ne sono a iosa, a causa dei processi di lavorazione industriale che rendono praticamente impossibile evitare che parti di questi animaletti finiscano nei prodotti alimentari che consumiamo quotidianamente. Una buona notizia di fronte ai possibili conati di disgusto nell’apprendere la notizia almeno c’è: gli insetti non sono affatto nocivi per la salute, e non si corre dunque alcun pericolo nell’ingestione.

Finisce di tutto nel nostro cibo, zampette, ali, antenne e quant’altro appartenente al corpo degli insetti: difficile, forse impossibile stimarne la quantità esatta, anche perché non tutti i Paesi sono dotati di legislazioni ad hoc in merito, proprio perché non si corre alcun pericolo dal punto di vista della salute. In Italia ad esempio non vi sono leggi che regolamentano il controllo del cibo industriale da qusto punto di vista, e risulta pertanto impossibile conoscere la quantità esatta di insetti che trangugiamo ogni giorno a tavola: tuttavia è stato stimato quali sono i cibi maggiormente ‘a rischio’, e risulterebbero essere innanzitutto le farine e i derivati, seguite a ruota da cacao, caffè e marmellate. In questi alimenti vi è la maggiore probabilità di trovare frammenti di insetti sapientemente e involontariamente amalgamati alle altre sostanze presenti.

In altre nazioni hanno provato a porre qualche freno alla presenza senza limiti di frammenti di insetto nel cibo: negli Stati Uniti ad esempio gli alimenti possono generalmente contenere al massimo 50 pezzettini di insetti in 50 grammi di prodotto, e il protocollo di controllo prevede che un campione dell’alimento, predigerito in ambiente acido, sia sottoposto a trattamenti che ne isolino le impurità. È il cosiddetto filth test, che comunque non elimina del tutto la presenza di insetti nel cibo, proprio perché, come detto in precedenza, è virtualmente impossibile evitare che durante la lavorazione tali frammenti vadano a finire nei prodotti, per quanto possano essere efficaci le procedure di controllo e prevenzione. Considerando come la moda di mangiare insetti stia prendendo sempre più piede anche in Occidente, forse non dovremo scandalizzarci più di tanto, ed anzi alcuni studiosi avanzano l’ipotesi che, in caso di mutamenti apocalittici nel pianeta, mangiarli sarà forse la sola possibilità di sopravvivenza per l’uomo. Tanto vale farsi l’abitudine.

Giulio Ragni

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