«“C’è da cambiare la sabbia della lettiera. È così sporca che devi ringraziare la mia nobiltà d’animo se non ti ho già fatto la cacca sul pavimento,” mi dice flemmatico. Sì, me lo dice il gatto.»
A parlare è Anna Melissari, la protagonista di Gli insospettabili, il sorprendente esordio narrativo di Sarah Savioli.
Il virgolettato è del suo gatto. Già, perché in questo giallo particolare, gli animali e le piante parlano e Anna li comprende a causa di un edema cerebrale che non le causa visioni né allucinazioni, ma le regala appunto questa capacità unica.
Empatica e divertente, Anna si reinventa come consulente per un investigatore privato, l’austero Cantoni.
Insieme a Tonino, un omone sempre allegro e solare, e all’alano Otto, goloso e predisposto alla flatulenza, Anna accompagna il lettore in questa storia originale in cui comico e poliziesco si mescolano regalando risate ma anche uno sguardo nuovo sul mondo, una attenzione diversa ai tanti particolari che normalmente sfuggono ai più.
La vicenda si snoda tra ricerche, intoppi e false piste, esattamente come tutti i romanzi gialli.
Mentre Cantoni e Tonino interrogano portieri, madri e colleghi di lavoro del povero Armando, trovato senza vita, Anna si dedica a piccioni che sfidano la morte e tartarughe marine con problemi di cataratta.
A sorprendere qui, a far davvero sorridere, sono proprio i testimoni che Anna interroga e a volte corrompe per avere informazioni (come nel caso di un cagnolino restio a dare informazioni se non dietro ricatto: una serie di grattini sulla pancia per quello che sa).
Parlano le piante, i cani e i gatti, gli uccellini del parco (anche se non sono proprio attendibili perché distratti dai loro pensieri e dalle continue commemorazioni dei loro caduti), gli asini.
Memorabile è il personaggio di Robespierre, troppo indaffarato a organizzare la rivoluzione degli asini oppressi e sfruttati per poter rivelare informazioni a quella stramba donna che continua a far domande.
Geniale e divertente, Sarah Savioli esordisce con un romanzo originale sostenuto da una scrittura piacevole e attenta, in grado di unire l’ironia di tante scene alla sensibilità delle riflessioni della protagonista.
Il tutto non perdendo mai di vista le indagini, raccontate con abilità e competenza (la Savioli è perito tecnico scientifico forense).
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