Gli Stati Uniti d’America hanno risposto all’attacco subito nelle ore scorse con un drone che ha ucciso un contractor e causato diversi feriti tra i soldati americani con un raid aereo.
L’attacco americano ha interessato strutture nemiche precise, e sono rimasti uccisi almeno otto miliziani filo – iraniani. Gli USA si dicono pronti a tutto per difendere i propri soldati sul luogo.
Nelle scorse ore le forze armate statunitensi hanno effettuato un importante attacco aereo nella Siria orientale.
L’attacco ha interessato strutture utilizzate da gruppi che sono affiliati al Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche presenti in Iran, i pasdaran.
Il Pentagono non ha però rivelato l’ubicazione dell’obiettivo del raid, ma si sono registrati importanti esplosioni nella città di Deir ez-Zor.
Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, sono almeno otto miliziani filo-iraniani che sono rimasti uccisi.
L’Ong, ha riportato la notizia che i raid USA hanno preso di mira i depositi di armi presenti nella città di Deir Ezzor ed è qui che sono stati uccisi sei combattenti filo-iraniani.
Altri due combattenti invece sono rimasti uccisi durante gli attacchi che hanno colpito il deserto di Moyadine e la zona che si trova nelle vicinanze di al-Boukamal.
Il raid americano è stata la risposta all’attacco precedente della Siria con un drone, che ha ucciso un contractor e ferito altri 5 membri del personale di servizio statunitense, che si trovavano all’interno di una struttura in manutenzione di una base della Coalizzazione nei pressi di Hasakah, zona nord-est della Siria.
In Siria ci sono ancora centinaia di soldati americani che si trovano impegnati a sostenere le Forze Democratiche Siriane e l’esercito de facto dei curdi.
Lloyd J. Austin III, segretario alla Difesa americano, ha affermato che sotto la direzione del presidente Joe Biden ha autorizzato le forze di comando centrale degli USA a condurre diversi attacchi aerei di precisioni nella serata in Siria, precisamente nella zona orientale.
Tutti gli attacchi hanno lo scopo di colpite le strutture utilizzate dai gruppi affiliati al Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche dell’Iran.
Ha poi fatto sapere che gli attacchi sono stati una risposta all’attacco subito dagli americani e ai recenti attacchi subiti dalle forze della coalizione in Siria.
Lo scopo è quello di proteggere e difendere il personale statunitense. Tutte le azioni che sono state intraprese dagli USA erano proporzionate e deliberate per eliminare il rischio di escalation al fine di poter ridurre il numero delle vittime.
Il segretario Austin ha poi affermato che è sulla stessa linea di pensiero del presidente Joe Biden, ossia la nazione è pronta a prendere tutte le misure necessarie per poter difendere il suo popolo ed è pronto a rispondere in ogni momento e in luoghi appositamente scelti.
“Nessun gruppo colpirà impunemente le nostre truppe”. Ha poi chiuso il suo discorso dicendo che il loro pensiero va alla famiglia e ai colleghi del contractor rimasto ucciso nell’attacco, e con coloro che invece sono rimasti feriti.
Due dei soldati americani feriti sono stati curati sul posto, altri tre invece, insieme all’appaltatore statunitense, sono stati evacuati dalla zona e portati al punti di vista medico che si trova nelle strutture mediche della Coalizione presenti in Iran.
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