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Gli studenti a Milano entrano a scuola col badge: già da diversi anni in alcuni istituti tecnici e professionali si usa questo strumento, come al Marie Curie, in zona Baggio, che ha diverse entrate, e al Bertarelli di corso di Porta Romana, dove gli studenti non devono nemmeno strisciare il tesserino, grazie alla tecnologia a radiofrequenze, ma di recente ha aderito anche il centrale liceo classico statale ‘G. Parini‘. L’innovazione tecnologica serve in primo luogo a controllare gli eventuali ritardi e le assenze degli studenti, che verranno tutte inserite in un registro elettronico.
Per le scuole milanesi, come accennato, il tesserino per entrare a fare lezione in aula non è una novità: era stato sperimentato anche al liceo scientifico Molinari e al tecnico industriale Feltrinelli, dove anche i genitori che devono entrare nell’istituto per i colloqui settimanali, o per ritirare un documento in segreteria, devono munirsi di un pass con i propri dati, di un colore diverso a seconda dell’ufficio dove sono diretti, in modo tale che i non studenti ”siano ben visibili”. Il Parini è però il primo fra i licei classici ad aver scelto questo mezzo. Racconta il preside Giuseppe Soddu: “Vogliamo eliminare la burocrazia delle nostre aule, i nostri ragazzi devono entrare in classe e fare lezione, punto. Ci siamo accorti che anche solo l’appello durava troppo“.
Come funziona il badge per gli studenti? E’ semplice, basta strisciare il tesserino di riconoscimento, dotato di codice, nelle apposite colonnine davanti ai portoni. Il sistema prevede una tolleranza di 5 minuti di ritardo, dopo i quali serve la giustificazione. E per i liceali è come aver risposto all’appello, non devono fare altro: in classe i loro nomi appaiono direttamente sul registro elettronico.
I precedentiGià a partire dal primo settembre scorso tutti gli insegnanti dell’Iti Malignani e del liceo Einstein di Cervignano, in Friuli Venezia Giulia, hanno adottato badge simili sia per studenti che per docenti. La scelta è stata fatta per motivi di sicurezza e per monitorare le presenze all’interno dell’edificio scolastico, dove gli iscritti hanno superato il numero massimo previsto rispetto alla capienza massima giornaliera dell’istituto. E scendendo a Sud, anche in Sicilia, a Catania, l’utilizzo del badge a scuola si è sperimentato già alla fine degli anni ’90, ma è fallito perché gli studenti si passavano il tesserino.