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Cronaca

Gli studenti universitari tornano in tenda per protestare contro il caro affitti

Nella giornata di ieri La Sapienza di Roma ha dato vita a una manifestazione contro il caro affitti: gli studenti tornano a protestare in tenda anche a Milano. “Il governo dorme, ma noi dove dormiamo?”.

Gli studenti universitari con le loro tende manifestano contro il caro affitti all’esterno università – Nanopress.it

 

Presenti anche le associazioni sindacali insieme agli studenti che hanno protestato nella giornata di oggi a Roma. La Sapienza apre una nuova stagione di proteste da parte del mondo accademico contro il rincaro impetuoso degli affitti, e per gli studenti non sono ancora arrivate importanti novità sul fronte alloggi dall’esecutivo. Insieme agli universitari oggi al presidio presente anche una delegazione dell’opposizione. Studenti davanti al rettorato anche a Milano nel pomeriggio, a Torino e in diverse altre città universitarie in tutta Italia.

Studenti in tenda a Roma e a Milano contro il caro affitti: “Vorrei un futuro qui”

Vogliamo l’abolizione della 431/98, introduzione equocanone, tavolo permanente e reddito studentesco”. Si leggono questi e altri slogano sui cartelloni degli studenti che oggi, 25 settembre, a Roma e a Milano sono tornati a protestare contro il caro affitti. “Vorrei un futuro qui”, scrive su un foglio un giovane mostrandosi ai cronisti da dentro una tenda, in compagnia di colleghe invece che sul prato hanno portato i libri per studiare.

l governo dorme, ma noi dove dormiamo?” si legge invece davanti l’ingresso principale della Sapienza, dove decine e decine di ragazzi hanno stazionato e fatto sentire la loro voce.

Proteste che arrivano a 4 mesi di distanza da quelle di maggio, iniziate grazie alla trovata della studentessa Ilaria Lamera, posizionatasi in tenda al Politecnico di Milano. Le tende per il caro affitti poi iniziarono a fioccare in tutta Italia. Da Piazza Leonardo Da Vinci a Bologna, Roma, Padova, Palermo, Napoli. 

Quattro mesi, appunto, ma nulla sembra essere cambiato. Nemmeno dal punto di vista del focus sul problema.  Secondo una recente indagine condotta dalla Cgil-Udu-Sunia, un ragazzo su tre non riuscirebbe a pagare l’affitto a causa delle locazioni troppo alte negli ultimi anni post pandemia. E pensare che durante il Covid il fuggi fuggi generale aveva portato per un attimo i proprietari addirittura ad abbassare i prezzi nelle città universitarie.

Questa fase 2 dunque della mobilitazione studentesca, che prova a raggiungere le attenzioni del governo è iniziata la scorsa notte, ma oggi sono arrivate anche le delegazioni dell’opposizione con Pd e Movimento Cinque Stelle, insieme ad esponenti della Cgil.

Gli studenti contro il governo: “Non è stata presa nessuna soluzione concreta”

Accampati, gli studenti dell’Udu puntano il dito contro la maggioranza, colpevole di non avere ancora ascoltato la loro voce ed essersi girati dall’altra parte quando negli scorsi mesi si era fatta notare questa “crisi abitativa”. “Ci sentiamo traditi, non è stata presa nessuna soluzione concreta, dopo tutte le promesse arrivate in estate” dicono gli studenti.

Dal ministero dell’Università Anna Maria Bernini aveva promesso, e ha rimarcato in queste ore, che con i fondi del Pnrr entro il 2026 67mila nuovi alloggi verranno messi a disposizioni da enti pubblici e privati.

Milano, protesta studenti in tenda – Nanopress.it

 

Ci sarebbero poi, con la misura introdotta dal dl Pubblica amministrazione dello scorso maggio circa 660 milioni di euro a disposizione di fondi pubblici; 1/3 di questi però andrebbero solo alla città di Milano che userà i fondi per acquistare nuovi posti letto presso alloggi e residenze per studenti. In totale altri 45mila posti letto in tutta Italia.

Tutto questo però non basta agli universitari accampati nelle “tendate”, che adesso si stanno espandendo in 25 città universitarie tra Nord e Sud. Da Lecce, Torino, Palermo, Bologna, Perugia, lo slogan è “Vorrei un futuro qui“, ma gli studenti chiedono concretezza e azioni immediate.

Antonio Meli

Classe 1993, laureato in comunicazione e lingue, e in giornalismo, tra Siena e Roma. Appassionato di cinema, musica, storia e spettacolo. Mi piace scrivere e criticare.

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