Sarebbe il primo codice di regolamentazione per l’Intelligenza artificiale in Occidente. Ue e Usa unite anche per “contenere” la Cina.
Dopo una riunione del Consiglio Commercio e tecnologie tra Usa e Ue tenutosi in Svezia, la decisone sarà quella di introdurre una regolamentazione alle IA. Un codice di condotta, in vista della “forza crescente” rappresentata dalla Cina.
Prima l’entusiasmo, poi i dubbi e le perplessità. L’Intelligenza artificiale non ha ancora sconvolto la vita quotidiana degli individui della nostra società in maniera irreversibile, ma è la proiezione che spaventa.
Nonostante forme piuttosto avanzate di IA siano già state sviluppate in lungo e in largo (tanto da stuzzicare Steven Spielberg a creare il futuristico film A.I. addirittura nel 2001), la sorpresa e l’angoscia che un così sofisticato ormai sistema di intelligenza artificiale ha portato a parte dell’opinione pubblica ha stimolato anche i governi, e i vertici degli Stati.
Mentre gli esperti ancora non sono in grado con esattezza e all’unanimità di dirci dove potranno arrivare i computer e quanto in largo potranno spingersi, l’attenzione è piombata – complice anche questa mancanza di apparenti limiti – anche su Ue e Usa, che adesso promettono una regolamentazione ai sistemi di Intelligenza artificiale. Proprio per quella proiezione futura, ancora poco chiara, ma sicuramente limitata.
Al momento una rivolta delle macchine però, senza scomodare Terminator, pare improbabile. Quello che avrebbe verosimilmente smosso le coscienze dei vertici europei e statunitensi è infatti – nella volontà di creare un codice di condotta – lo spauracchio Cina.
La paranoia che Pechino possa insinuarsi nelle reti Occidentali tramite l’informatica, che oltreoceano si tocca con mano – misure su Tik Tok ne sono piena dimostrazione – potrebbe essere stata più verosimilmente la rampa di lancio delle misure di sicurezza promesse da Usa e Ue, e che il segretario di stato americano ha detto di sentire la “feroce urgenza” di mettere in pratica.
Nel dettaglio, entro poche settimane dopo i colloqui tra Ue e Usa, tenutisi in Svezia, verrà annunciato il nuovo codice di condotta volontario sull’IA. Lo ha fatto sapere proprio il segretario di Stato americano Antony Blinken.
Un’emergenza tecnologica, quella in corso secondo Blinken, che individua la Cina come “forza nascente”. Il codice potrà essere firmato da tutti i Paesi che vorranno aderire, spiegando ai giornalisti che il divario tra una tecnologia nuova e il corrispondente regolamento è quasi obbligatorio.
Anche Margrethe Vestager è intervenuta sulla vicenda, spiegando l’importanza che avranno queste nuove regole per i cittadini: “Pensiamo che sia davvero importante che i cittadini possano vedere che le democrazie possono concretizzare“. La vice presidente della Commissione europea ha inoltre informato che la volontà sarà quella di ampliare il più possibile gli accordi, dagli “amici” in Canada fino al Regno Unito, ma anche in Giappone e in India.
Già nel dicembre del 2022 infatti il Consiglio europeo aveva chiesto di promuovere un’IA sicura, per il rispetto dei diritti fondamentali e i valori dell’Ue, con una proposta del vice primo ministro ceco per la digitalizzazione Ivan Bartos. Nella sua proposta il viceministro aveva presentato punti come la banale identificazione di una IA, fino alle pratiche vietate (come il divieto di un punteggio sociale) e i requisiti per una IA ad alto rischio.
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