Glicemia alta: quali sono i sintomi e le conseguenze? Vediamo di scoprirne di più su questa patologia, che consiste nell’aumento della concentrazione del glucosio nel sangue. Questo processo può essere causato dal diabete di tipo 1, che solitamente viene rapportato ad un meccanismo autoimmune, oppure dal diabete di tipo 2, che è di origine metabolica. Si parla di iperglicemia quando si superano i valori normali, che sono compresi tra i 70 e i 99 mg/dl. Tra i 100 e i 125 mg/dl si parla di intolleranza glucidica, mentre sopra i 126 mg/dl abbiamo a che fare con il diabete vero e proprio. Questi valori valgono a digiuno, mentre dopo 2 ore dal pasto l’intolleranza glucidica si sposta tra i 140 e i 200 mg/dl, mentre si parla di diabete sopra i 200 mg/dl.
I sintomi
I sintomi della glicemia alta consistono, nel caso del diabete 1, soprattutto nell’aumentata quantità di urine prodotte, nella costante sensazione di sete, nella stanchezza, nella perdita di peso, in una secchezza cutanea e in una maggiore sensibilità alle infezioni. In particolare l’aumentata quantità di urine può essere determinata dal fatto che, a causa dell’eccessiva quantità di zuccheri nel sangue, i reni non possono lavorare in maniera funzionale. Fra i sintomi c’è anche l’alitosi. Nel caso del diabete di tipo 2 i sintomi sono meno evidenti, tanto che non è possibile arrivare subito ad una diagnosi certa.
Le conseguenze
In presenza di diabete bisogna sapere cosa mangiare e cosa evitare: privilegiare frutta (mele e pere) e ortaggi (insalata) e ridurre i dolci e i carboidrati. E’ importante stare attenti all’alimentazione, perché sul lungo periodo le conseguenze della glicemia alta possono portare a varie patologie, come, ad esempio, le neuropatie e la visione offuscata. I problemi si possono manifestare a livello dei reni, del cervello e delle arterie e si può incorrere anche nella chetoacidosi diabetica. Quest’ultima è una condizione che si verifica quando nel corpo c’è una quantità troppo scarsa di insulina e allo stesso tempo l’organismo produce livelli molto alti di chetoni. Fra le conseguenze, dobbiamo ricordare il fatto che in condizioni di iperglicemia aumentano i processi infiammatori.
L’eccesso di glucosio può portare anche a nefropatia, retinopatia, malattie cardiovascolari e ipertensione. Tutto questo è provocato dalla compromissione dei vasi sanguigni, che risultano danneggiati dall’eccessivo livello di glucosio. La glicemia alta rappresenta anche, in gravidanza, un problema per il feto, perché lo espone a rischi di difetti della crescita. Il diabete gestazionale può interferire con lo sviluppo corretto degli organi, dello scheletro e dei tessuti del nascituro. Con l’aumento della glicemia l’organismo crea più grassi e la ritenzione idrica tende a peggiorare.
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