Chi ha detto che l’Italia è un fanalino di coda nell’ambito della mobilità sostenibile e delle idee innovative in questo settore? Da una brillante intuizione di due giovani imprenditori nostrani infatti è nato GoGoBus, un servizio di bus sharing piuttosto particolare che sta già riscontrando un certo successo lungo tutta la penisola. Circa sei mesi fa Alessandro Zocca ed Emanuele Gaspari hanno pensato bene di mettere in piedi una start-up che cambiasse l’approccio ai classici mezzi di trasporto pubblico come autobus e pullman appunto, in virtù di un cambiamento già in atto da tempo da parte degli italiani, che per spostarsi in città scelgono sempre più di frequente il car sharing o il bike sharing. Ora a questi si affianca un nuovo servizio che si presenta come un’evoluzione in chiave green del trasporto pubblico, e che ha già portato in giro per lo Stivale 1500 persone, contribuendo alla riduzione di emissioni inquinanti.
Come si evince facilmente anche dal sito, GoGoBus è un servizio semplice ed intuitivo: più persone devono recarsi in un determinato posto, magari un concerto o un evento pubblico di ampia risonanza mediatica? Basta collegarsi al sito oppure attraverso l’app del proprio smartphone, inserire la data in cui si vuole viaggiare, il numero di posti che servono, le città di partenza e arrivo e attendere l’esito: una volta che si è raggiunta quota di almeno 30 viaggiatori, il bus è pronto a partire. Al momento il servizio è disponibile nelle città di Milano, Genova, Verona e Torino, ma l’ambizioso obiettivo dei due imprenditori è espandersi in tutta Italia, coprendo anche le rotte meno battute, in modo da presentarsi come un sistema quanto più flessibile e malleabile alle esigenze del singolo viaggiatore. In un’intervista al Fatto Quotidiano, Alessandro Zocca spiega come è nata l’idea del bus sharing: ‘In Italia i collegamenti in autobus non sono facilmente realizzabili: chiunque abbia necessità di organizzarsi per eventi o manifestazioni deve seguire una procedura complicata, contattare le ditte, trovare il numero minimo, farsi fare diversi preventivi. Noi semplifichiamo tutto consentendo di organizzare il viaggio online: basta acquistare i posti desiderati e noi pensiamo a tutto il resto, dall’organizzazione del viaggio alla formazione del prezzo‘.
La sfida lanciata dai due è ardua ma intrigante: storicamente gli italiani hanno sempre mostrato una certa idiosincrasia per i pullman, a causa del fatto che spesso i mezzi circolanti nel nostro Paese sono vecchi, malconci, fonte cronica di ritardi, come ben sa qualunque pendolare che conduce la sua quotidiana battaglia con il sistema di trasporti italiano. Cambiare la testa degli italiani non sarà tanto facile, ma i primi riscontri sono positivi, e se il target iniziale scelto dai due imprenditori doveva essere quello di studenti universitari o comunque giovani, ad orientarsi per il bus sharing sono anche famiglie con bambini, e le richieste sono in continua crescita. Al momento GoGoBus conta sul supporto di 25 società di noleggio pullman, ma lo scopo nel breve-medio periodo è allargare l’offerta puntando sempre più sui viaggi personalizzati e non sulle tratte fisse di altri servizi di autobus, sfruttando, come rivela ancora Zocca durante l’intervista, ‘i bus che fanno tratte a metà, cioè che accompagnano un gruppo di persone in un determinato posto e tornano indietro vuoti. Vorremmo ottimizzare anche questi viaggi, in modo da riempirli sia all’andata sia al ritorno‘. L’ambizione e il coraggio non mancano, sperando che gli italiani rispondano presente a questa ulteriore possibilità eco-friendly che abbina comfort e rispetto per l’ambiente, proprio come hanno fatto per i servizi di condivisione dedicate ad automobili e biciclette.