Dopo una serie interessante di piazzamenti nei tornei che contano, l’australiano Jason Day vince il suo primo major con il 97esimo US PGA Championship 2015. Ha trionfato davanti al nuovo numero uno del golf mondiale, il giovanissimo Jordan Spieth (22 anni) che ha superato nel ranking Rory McIlroy grazie alla bella prestazione a Whistling Straits e, ovviamente, ai due major vinti quest’anno, l’US Open e il Masters. Day ha terminato la prova a -20 con il nuovo record per un major. Terza piazza per il sudafricano Branden Grace e quarta per il britannico Justin Rose.
PGA Championship 2014: bis di Rory McIlroy
Rory McIlory detta ancora una volta legge al PGA Championship 2014: è il secondo trionfo in tre anni nel major per il nordirlandese che mostra di essere davvero ritornato quello di due anni fa e di poter davvero puntare a essere il leader del golf mondiale a discapito di un Tiger Woods ultimamente un po’ troppo distratto. Mentre il californiano se ne esce di scena dopo due giri, il giovane e potente talento europeo va a cogliere un ennesimo prestigioso successo. La grande dimostrazione di carattere arriva proprio nell’ultimo giro, con una partenza rallentata da due bogey ma subito recuperata con tre birdie e un eagle. Seconda posizione per l’inaspettato Mickelson.
Al termine del torneo, McIlory ha completato la prova con un totale di -16 rispetto al par del campo in 268 colpi con il primo giro in 66, il secondo e il terzo in 67 e infine l’ultimo in 68 colpi. Davvero un momento magico per il nordirlandese che in meno di un mese ha vinto per altro anche all’Open Championship e al Bridgestone Invitational. Seconda piazza, si diceva, per il vecchio Phil Mickelson a un solo colpo di distacco dal vincitore. -15 e 269 colpi totali per Lefty, al miglior risultato stagionale. Terza posizione condivisa per Henrik Stenson e Rickie Fowler, terzi a -13 (ovvero 270). Il giovane americano è entrato in tutti e quattro le Top 5 sui quattro Major stagionali, un record tutto nuovo.
Scendendo in classifica troviamo poi al quinto posto Ryan Palmer e un altro grande vecchio come Jim Furyk, piazzati a -12 (271). Peccato Per Edoardo Molinari che aveva iniziato alla grande con un quinto posto provvisorio dopo 18 buche con un ottimo 66 (come Rory) ma poi ha ceduto già dal secondo giro in 73, recuperando parzialmente nel terzo in 71 e cedendo nuovamente all’ultimo con 73 ricco di birdie e bogey, a dimostrazione della sua condizione ancora da perfezionare, ma che lascia intravedere il talento e la determinazione che non sono certo mai andati via nonostante l’infortunio.
Francesco Molinari completa un torneo all’insegna della regolarità senza troppi errori, ma senza nemmeno troppe serie positive di buche che lo portano in 60esima posizione con un totale di 213 (71 71 71 71). In questo momento sembra dunque favorito Dodo nell’ipotetica corsa alla wild card per la Ryder Cup. Di sicuro il team europeo può contare su un McIlroy davvero mostruoso che riesce a abbinare sempre più in modo efficiente la sua straordinaria potenza con la costanza di rendimento. Siamo pronti al definitivo passaggio di consegne al vertice del ranking mondiale?