Google presenta Bard, il suo agente di intelligenza artificiale, integrato alla sua interfaccia, che sfida ChatGPT. Ecco come funziona.
Un agente conversazionale connesso a Internet e direttamente integrato nel motore di ricerca Google: questa è la promessa di Bard, il concorrente di ChatGPT che sarà lanciato nelle prossime settimane.
Google presenta Bard, l’agente che sfida ChatGPT
In un post sul blog del 6 febbraio, Google ha annunciato la sua risposta a ChatGPT. Bard, basato su LaDMA (il modello di linguaggio neurale conversazionale sviluppato da Google), sarà integrato nel motore di ricerca nelle prossime settimane.
Come ChatGPT, Bard sarà in grado di rispondere a una domanda analizzandone il contesto. La promessa è ovviamente colossale, in un contesto teso per Google, che conosce la sua tanto attesa risposta a OpenAI.
Una delle differenze fondamentali tra Bard e ChatGPT riguarda il suo accesso alla conoscenza. A differenza di ChatGPT, il cui database chiuderà alla fine del 2021, Bard potrà accedere alle informazioni recenti, probabilmente accedendo al web.
Un potenziale pericolo, ma un modo per permettere all’agente conversazionale di dare informazioni sulla notizia, di spiegarla e di commentarla. Google cita come esempi “il satellite James Webb” o “i migliori calciatori del mondo”, argomenti che Bard potrà spiegare a un bambino di 9 anni tenendo conto delle ultime informazioni.
L’agente in fase di test
A partire da oggi, Google metterà Bard a disposizione dei “trusted tester“. Sono dipendenti, utenti fedeli, sviluppatori? È difficile da dire.
Sundar Pichai, il capo di Google, promette un’implementazione più ampia “nelle prossime settimane“. Diverse voci parlavano dell’annuncio di ChatGPT a maggio, ma pare che l’azienda abbia fretta di presentarlo al mondo, visto che il lancio è previsto per febbraio.
La risposta dell’azienda a ChatGPT era molto attesa. Essendo diventato un fenomeno globale, ChatGPT ha fatto capire a molte persone quanto rivoluzionario potrebbe essere il futuro dell’IA per la nostra società.
Microsoft, in qualità di investitore in ChatGPT, vuole integrare il chatbot con Bing e le sue applicazioni. Pertanto, il gigante di Mountain View ha dovuto rispondere rapidamente, dando un senso alla sua tecnologia LaDMA, finora inaccessibile al grande pubblico. Entro la fine di gennaio, il nome di Bard era trapelato già nell’ambiente.
Martedì 7 febbraio Microsoft organizza una conferenza stampa a sorpresa, dedicata alla prima demo di Bing in ChatGPT. Ciò ha spinto Google ha fare il proprio annuncio di conseguenza? È molto probabile.
Il giorno dopo, toccherà al gigante delle ricerche organizzare una conferenza stampa mondiale a Parigi. Dedicata all’intelligenza artificiale, questo incontro servirà da occasione per il lancio di Bard? Vedremo.