Oggi ricorre il 190esimo anniversario dalla nascita del compositore tedesco Johannes Brahms, e anche Google ha voluto ricordarlo con un doodle tutto dedicato a lui. L’immagine lo ritrae stilizzato, negli anni giovanili, intento a dirigere un’orchestra. Sono tanti, in tutto il mondo, gli omaggi da parte degli utenti social che ne hanno voluto celebrare il grande talento e le opere immortali.
Il doodle di Google di oggi è tutto dedicato al famoso compositore tedesco Johannes Brahms, nato 190 anni fa, il 7 maggio del 1833. Il disegno o animazione che a volte sostituisce il logo ufficiale del motore di ricerca lo mostra nei suoi anni giovanili, intento a dirigere un’orchestra, riconoscibile per i capelli scuri portati lunghi e gli occhi pensosi. Un omaggio doveroso al grande artista, che in queste ore è oggetto di numerosi post e tweet da parte del mondo social.
Periodicamente, in occasione di eventi importanti o anniversari di nascita di personaggi storici, Google personalizza il suo doodle, sostituendo il logo classico con uno ad hoc. È quanto successo anche in questo caso, per omaggiare la nascita, 190 anni fa, di uno dei musicisti più importanti dell’Ottocento, Johannes Brahms, nato ad Amburgo il 7 maggio del 1833.
E non è stato solo il motore di ricerca, a voler ricordare l’artista tedesco: anche sui social, fin da questa mattina, hanno iniziato ad apparire post e tweet a lui dedicati. Un omaggio dovuto, visto che le sue composizioni sono tra le più note e famose della musica classica, suonate e messe in repertorio dalle orchestre di tutto il mondo. Un talento, quello di Brahms, coltivato fin da giovanissimo, che lo ha portato ad essere una delle personalità più in vista della Germania (e non solo) di allora.
Nato in una famiglia di estrazione modesta, figlio di una sarta e di un musicista popolare, fu proprio il padre ad avvicinarlo alla musica, riconoscendone il talento innato. Brahms iniziò lo studio del pianoforte a soli 7 anni, tenendo poi il suo primo concerto a 10, iniziando a contribuire all’economia familiare suonando nei locali di Amburgo e dando lezioni di musica.
Ventenne, nel 1853, conobbe alcuni dei musicisti più noti dell’epoca, con alcuni dei quali avrebbe mantenuto rapporti amichevoli e lunghe collaborazioni, come Joseph Joachim e Robert Schumann, che non esitò subito a definirlo un genio. Quest’ultimo venne ritenuto dal compositore il suo vero maestro, a cui sarebbe stato vicino fino alla morte, innamorandosi anche involontariamente della di lui moglie Clara.
L’artista continuò l’attività concertistica fino agli anni Settanta, riscuotendo recensioni lusinghiere: “Molti artisti possiedono una tecnica più brillante, ma sono pochi quelli che sanno tradurre le intenzioni del compositore in maniera altrettanto convincente, o seguire il volo del genio beethoveniano e rivelarne tutto lo splendore, come fa Brahms” si legge in una di queste.
Dieci anni prima, nel 1862, Brahms aveva deciso di lasciare la Germania e trasferirsi a Vienna, diventando il direttore del coro di voci miste della città Singakademie. Risalgono sempre a questo periodo, alcune delle sue opere più note, come il Requiem tedesco, la Prima sinfonia in do minore e l’Op.39 composta da 16 valzer. Il compositore si spense proprio nella capitale austriaca, il 3 aprile 1897, a causa di un tumore, seguendo meno di un anno dopo Clara Schumann.
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