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Categories: Tecnologia

Google dichiara guerra ai falsi pulsanti di download

Avete presente tutti i pulsanti di download che si trovano su determinati siti che offrono servizi che si muovono al limite del regolamento? Almeno il 65 per cento di questi tasti è fasullo, nel senso che se si prova a cliccarci sopra si viene reindirizzati verso un contenuto non desiderato, solitamente a carattere pubblicitario ma talvolta anche verso spazi web non così sicuri e ragguardevoli. Una pratica scorretta, che non piace affatto a Google, che a quanto pare sta iniziando una crociata contro questo metodo. Scopriamone di più.

Ci sono siti presso i quali scaricare programmi, determinati file e quant’altro non sia poi così al 100% legale, ma ci sono altresì portali che invece sono piuttosto tradizionali e che aprono al download di file senza particolari patemi. Il problema è capire quale dei link e dei pulsanti con scritto appunto Download sia quello giusto. Talvolta si preme per errore sul tasto sbagliato altre per fretta, ma capita spesso anche di cliccarci perché non si ha proprio la più pallida idea di quale sia il reale e quale sia quello fasullo. Il problema è che si viene portati verso siti e spazi non desiderati.

Si può infatti incorrere in link pericolosi verso contenuti zeppi di malware e di virus, col rischio che per scaricare qualcosa di non poi così necessario si cada in problemi gravi per lo stato di salute del proprio computer fisso o portatile che sia. Senza dimenticare, peraltro, il discorso mobile. Google non ci sta più e ha annunciato sul proprio blog dedicato alla sicurezza, che inizierà a bloccare automaticamente le pagine che sfruttano questo inganno dei pulsanti fasulli. Una parte fondamentale del programma Safe Browsing ossia Navigazione sicura.

Ci sono portali tra le classifiche mondiali dei siti più visitati come KeepVid e Download.com, solo per fare un paio di esempi illustri, che ricadono pienamente in questa categoria. Come agiranno ora? Il rischio di essere epurati dai risultati di ricerca di Google equivarrebbe a una morte sicura con un crollo di visite. Siamo sicuri che prenderanno le dovute considerazioni del caso. Di certo, è un giorno che si attendeva da tempo.

Diego Barbera

Diego Barbera è stato un redattore interno di Nanopress fino al 2018. Si è occupato di tecnologia, sport, cronaca.

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