Google Doodle per Ayrton Senna. La pagina principale del motore di ricerca ha voluto omaggiare, nel giorno del 54esimo anniversario della sua nascita, il pilota brasiliano morto dopo un incidente a Imola nel 1994. Il Google Doodle di oggi, venerdì 21 marzo 2014, celebra quindi il tre volte campione del mondo di Formula 1 (si aggiudicò il titolo iridato nel 1988, nel 1990 e nel 1991).
Ritenuto uno dei piloti più forti di sempre, Senna ebbe un vasto seguito di tifosi non solo per le sue abilità su pista (in condizioni di asfalto asciutto ma soprattutto sul bagnato), ma anche per le sue doti senza tuta e casco. Sensibile, ironico e simpatico, Ayrton morì a soli 33 anni.
Dopo Juan Manuel Fangio, Jim Clark e Alberto Ascari, è stato il pilota che ha conquistato più pole position in proporzione al numero di gare disputate; nella classifica delle vittorie ottenute, è terzo dietro a Michael Schumacher e Alain Prost.
Google, insomma, ha voluto onorare la memoria di Ayrton: il quale, per altro, ha esercitato una notevole influenza sul mondo culturale e sociale anche dopo la sua scomparsa.
Citato nella canzone Escape from heart di madMan, nella canzone Marmellata #25 di Cesare Cremonini e nella canzone Strano italiano di Nesli, Senna aveva un rapporto molto profondo con la religione cristiana, anche in virtù dell’educazione che la madre gli aveva impartito. Prima di ogni partenza era solito leggere un passo della Bibbia, che teneva sempre con sé nella sua valigetta personale.
Sulla tomba di Ayrton Senna, che si trova a San Paolo del Brasile, è scolpita una citazione tratta dalla Lettera dell’apostolo Paolo ai Romani: “Niente mi può separare dall’amore di Dio“, “Nada pode me separar do amor de Deus“.
Una volta egli disse: “Sono un privilegiato, ho sempre avuto una vita molto bella. Ma tutto quello che ho ottenuto dalla vita l’ho guadagnato con l’impegno e il desiderio fortissimo di raggiungere i miei obbiettivi , di vincere, nella vita, non come pilota. Perciò lasciate che vi dica che chiunque voi siate nella vita, sia che siate al livello più basso, o al più alto, dovete avere una grande forza e una grande determinazione e dovete affrontare qualsiasi cosa con grande amore e fede in Dio e un giorno raggiungerete i vostri obiettivi e avrete successo“.
Onore, dunque, a Mountain View, che ha scelto di celebrare la memoria di un campione tanto amato.
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