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Forse vi sarete accorti anche voi dell’esplosione di Google Doodle in questi Mondiali 2014: bene è una delle mosse più furbette che Mountain View abbia mai operato, significativa sul futuro. Di cosa stiamo parlando? I Doodle sono i loghi personalizzati che il motore di ricerca più famoso al mondo pubblica al posto della classica scritta multicolore, in occasione di ricorrenze speciali – come anniversari di nascita di personaggi storici – festività oppure eventi che mobilitano un’intera nazione se non il mondo intero. Come nel caso della Coppa del Mondo. Ok, ma abbiamo definito “furbetta” questa mossa di Google? Perché da motore di ricerca sta diventando da più centrifugo a sempre più centripeto: sempre più rivolto verso l’interno piuttosto che all’esterno.
Parliamoci chiaro, un motore di ricerca offre un servizio sponda nel senso che cerca e trova qualcosa attraverso un algoritmo e consente ai visitatori di visitare altri lidi. Così è sempre stato Google, finché ha poi iniziato a offrire sempre più servizi che permettessero agli utenti di rimanere come intrappolati all’interno del network di Mountain View. C’è la mail (Gmail), c’è il social network (Google Plus), la piattaforma video (Youtube), quella fotografica (Picasa), ci sono traduttori, convertitori, portali per gli ebook, per la musica, il sistema operativo mobile e relativo mercato di applicazioni, il browser e l’OS derivato, ecc.. Non che tutto questo sia male, per carità, anzi c’è tantissima qualità.
Solo che ogni tanto non ci accorgiamo di quanto sia cambiato il nostro rapporto con quello che prima era uno strumento a quello che ora è diventato un quasi “vincolo”. Prendiamo ad esempio il completamento della ricerca: si inizia a scrivere qualcosa e google completa e suggerisce cosa hai in mente. Di più: inizia già a cercare per te e ti mostra i link dei siti trovati in tempo reale. Il risultato è che magari non sempre trovi ciò che cerchi, ma ciò che Google vuole farti trovare. I siti poi, inevitabilmente legati alle pratiche SEO per lottare per il posizionamento che è ossigeno, vanno continuamente dietro ai cambiamenti dei vari algoritmi. Ok, ma tutto questo che diavolo c’entra con i loghi personalizzati?
La gente cerca risultati delle partite, formazioni, tabellini. Be’ provate cercare ad esempio “Italia Costa Rica”? Prima che finiate di scrivere vi esce già un box informativo ricchissimo e pieno di dati sul risultato – ahi noi 0-1 – ammoniti, titolari, ecc… grazie a una collaborazione col sito FIFA. Se invece clicchiamo sui loghi personalizzati, ce n’è uno per ogni match, anche 4-5 al giorno in questa fase a gironi. Veniamo immediatamente catapultati proprio in questa ricerca specifica della partita. Il risultato è che non ha più tanto senso visitare altri siti perché si trovano tutte le informazioni. Singolare come questo evento sportivo ci anticipi un po’ il futuro: la homepage di Google è il sito più potente al mondo e dalle parti di Mountain View stanno capendo come sfruttarla sempre più abilmente, già a partire dai simpatici Doodle. I furbissimi Doodle.
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