Uno dei colossi più grandi del mondo digitale è sicuramente Google, una realtà che in 10 anni, soltanto da parte dello stato europeo è stato sanzionato per 8,25 miliardi.
Solo in questo 2022, l’Unione Europea ha approvato delle leggi inerenti alla concorrenza e alla moderazione di tutti i contenuti nel web.
Sono talmente tante le multe fatte ad Alphabet, una controllata di Google, che non si riesce facilmente a tenere il conto.
Soltanto durante la giornata di ieri, mercoledì 14 settembre, il tribunale Ue ha confermato la decisione secondo cui la commissione ha stabilito che Google ha imposto alcune restrizioni illegali a tutti i produttori di dispositivi più comuni.
Stiamo parlando di Android e tutti gli altri operatori di reti mobili, una decisione presa per far sì che possa continuare a mantenere la sua posizione dominante. Ciò che ne consegue è una multa da 4,125 miliardi di euro, una delle più grandi che l’autorità Europea ha inflitto fino ad oggi.
Margrethe Vestager che guida l’autorità di regolamentazione antitrust di Bruxelles, continua le indagini che comprendono anche altre realtà virtuali importanti tra cui Meta, Amazon ed Apple.
Soltanto nel corso del 2023, l’Unione Europea ha approvato alcune leggi inerenti alla concorrenza e alla moderazione di tutti i contenuti online che danno la possibilità, alle autorizzazioni, di conferire alle autorità un potere sempre più alto.
Un qualcosa di inerente alla regolamentazione che prende di mira la stessa industria tecnologica. Una situazione in cui Google attualmente ancora non ha detto la sua e in cui ancora non si è espressa sul fatto di impugnare o meno la sentenza emessa dalla Corte di Giustizia Europea.
Nonostante ciò, che per il colosso tecnologico ci sono altri guai in vista. Infatti, durante le prossime settimane, si darà inizio ad altre due cause, una in Olanda e una in Inghilterra.
L’oggetto della questione sarà la pubblicità online, una situazione che prevede un risarcimento di 25 miliardi. La società afferma che si tratta di una causa “speculativa e opportunistica. Quando riceveremo la denuncia la combatteremo vigorosamente”.
Solo lo scorso anno, l’antitrust francese aveva multato Google per un importo pari a 220 milioni di euro.
L’accusa è stata quella di abuso di posizione dominante. L’autorità infatti era venuta a conoscenza del fatto che il colosso tecnologico aveva abusato eccessivamente della sua posizione per quanto riguarda l’immissione di annunci in rete.
E’ stata quella l’occasione per Google di fare una promessa, e quindi di fare in modo che tutti i suoi strumenti potessero molto più semplici da utilizzare per un periodo pari ai tre anni successivi.
Nel 2019 Google invece è stato sanzionata di 1,49 miliardi dall’antitrust dell’Unione Europea e di 965 milioni da parte del fisco francese.
La prima multa è stata ottenuta a causa del servizio di AdSense e dell’abuso di posizione dominante. In base a quanto afferma l’Unione Europea, l’azienda costringeva i clienti a clausole abbastanza restrittive all’interno dei contratti con siti di parti terze.
Una situazione che non ha permesso ai rivali di proporre pubblicità sui siti stessi. Una decisione che non ha previsto l’accompagnamento di cambiamenti specifici da parte della società.
L’Unione Europea dichiarò infatti che Google avrebbe dovuto bloccare immediatamente questo tipo di comportamento.
Sempre nello stesso anno Google è stata costretta a pagare una multa allo stato francese di circa un miliardo di euro così da eliminare ben due controversie iniziate con il fisco dell’UE.
Una multa che si aggira intorno ai 965 milioni di divisa in due trance: la prima di 500 milioni di euro necessari per porre fine ad un’inchiesta nata a causa di una presunta frode fiscale, mentre una seconda di 465 milioni nata a causa di tasse arretrate.
Nel 2017 l’antitrust europeo inflisse a Google una multa dell’importo pari a 2,4 miliardi di euro.
L’accusa era quella di aver svantaggiato il sistema di ricerca provocando delle limitazioni a tutte le altre piattaforme di shopping on-line.
Infatti, attraverso il servizio Google shopping, sembra che il colosso tecnologico abbia effettuato un vero e proprio abuso utilizzando la sua posizione dominante evitando così di dare uno spazio adeguato a tutti gli altri concorrenti.
Alla fine del 2021 la Corte di Giustizia dell’Unione Europea non aveva accettato il ricorso di Google nei confronti dell’antitrust europeo.
Tre anni prima, ossia nel 2014, Google è stata costretta a pagare una multa di un milione di euro a causa di Street View. In base quando afferma il garante della privacy, ogni auto posseduta dal colosso di Mountain View, seguivano le strade italiane senza però essere riconosciute.
In questo modo tutti coloro che erano presenti nei luoghi inseriti nei percorsi di “Google Cars” non avevano la possibilità di decidere se essere inseriti o meno nelle catture delle immagini in questione.
Nel 2013 Google è stata multata dalla Spagna per un importo pari a 900.000 euro a causa di violazioni della privacy.
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