La questione dell’aborto negli USA è ancora molto calda, ma dopo la posizione decretata dalla Corte Suprema, anche il colosso Google si schiera e prende una decisione importante per tutte le donne statunitensi.
È trascorsa più di una settimana da quando la Corte Suprema ha deciso di ribaltare la legge Roe v. Wade, ovvero di accettare il divieto all’aborto negli USA. Ora, ogni Stato può fare ciò che vuole, decidendo liberamente se vietare o meno l’aborto alle donne.
In questo caos di proteste, rimostranze e manifestazioni da parte di migliaia di persone, venerdì ha parlato anche il colosso mondiale Google, che ha annunciato una decisione molto importante.
Lo scorso venerdì, Google ha fatto una dichiarazione molto importante, incitata dai gruppi per i diritti umani che si stanno muovendo per il diritto all’aborto.
Sappiamo tutti che la Corte Suprema ha dato la libertà a tutti gli Stati USA di scegliere se vietare o meno l’aborto. Ora che molti Stati, come la Louisiana, stanno già vietando questa pratica, scende in campo anche Google in difesa di tutte le donne che vogliono abortire.
Come farà la sua parte? La decisione è molto incisiva: il colosso dei servizi online ha deciso che cancellerà i dati di chi visiterà le cliniche per l’aborto, un rifugio contro la violenza domestica o altri posti particolari come questi.
L’annuncio arriva da Jen Fitzpatrick, vicepresidente senior per i sistemi di Google, che scrive: “Oggi annunciamo che se i nostri sistemi identificano che qualcuno ha visitato uno di questi luoghi, elimineremo queste voci dalla Cronologia delle posizioni subito dopo la loro visita”.
In questo modo, Google proteggerà la privacy di chi ha bisogno di assistenza in questi luoghi che al momento, in alcuni Stati, vengono visti negativamente.
Questa scelta, infatti, è positiva per proteggere i dati sensibili dei cittadini, che possono essere utilizzati per prendere di mira quella che ora è un’attività potenzialmente criminale.
La modifica riguarda solo coloro che hanno eseguito l’accesso a un account Google e attivato la Cronologia delle posizioni, che è disattivata per impostazione predefinita.
La politica di eliminazione automatica di Google, come spiegato in un post sul blog dell’azienda, copre più di semplici cliniche per l’aborto e include visite a centri di accoglienza per violenza domestica, strutture per il trattamento delle dipendenze e cliniche di chirurgia estetica.
Sebbene i dati sulla posizione personale un giorno possano essere protetti dalle future leggi sulla privacy a livello nazionale, Google non sta aspettando una soluzione del Congresso ma decide di muoversi da solo per tutte le donne statunitensi.
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