Un ritrovamento che ha, ancora, molti lati oscuri. Un omicidio? I Carabinieri di Gorizia stanno indagando sul cadavere di un uomo rivenuto all’interno di un garage. Nessuna pista è esclusa, ma dalle primissime indagini si pensa sia stato pestato.
Picchiato e poi lasciato agonizzante a morire. Questa è stata la terribile sorte di un uomo di 40 anni.
Non ha ancora un nome e, ancora, non si conoscono i motivi esatti della sua morte. Ciò che è certo è che la sua morte non è arrivata subito. Infatti, secondo i primi rilievi effettuati sul cadavere ritrovati, la vittima è stata prima picchiata a sangue e poi lasciata agonizzante a morire.
Il cadavere è stato ritrovato all’interno di un garage condominiale a Gorizia. La Polizia, intervenuta immediatamente sul posto, ha identificato il corpo, probabilmente di un uomo sulla quarantina, che è stato percosso in modo violento, forse, colpito anche con un oggetto contundente, viste le ferite che sono state riportate sul suo corpo.
Un omicidio avvenuto, probabilmente, nella serata tarda di ieri. L’uomo non è morto subito. Dopo aver subito violenza è stato lasciato agonizzante. Dai primi accertamenti effettuati circa anche la sua identità, si sa che era un tossicodipendente ma che non aveva alcun legame con nessun gruppo o esponente della criminalità organizzata.
I soccorsi, chiamati da alcuni passanti, hanno accertato la morte dell’uomo dopo alcune ore dalle percosse subite. Quando il personale sanitario è arrivato sul posto, l’uomo era ancora vivo ma è spirato dopo pochi minuti, proprio a causa delle ferite che aveva subito.
Chi ha chiamato il 118, infatti, ha notato un uomo trascinarsi e sanguinante fino al garage condominiale dove, poi, è stato ritrovato morto. Si presuppone, quindi, che sia morto lì dentro, dopo alcune ore di sofferenza proprio per le ferite riportate sul suo corpo.
Gli inquirenti non escludono alcuna ipotesi. Dalla pista della droga e alla relativa aggressione riguardante questo motivo. L’accusa mossa per chi l’ha pestato, è proprio quella di omicidio colposo. Le Forze dell’ordine sono alla ricerca dell’assassino o degli assassini.
La stessa Polizia non ha voluto diffondere le generalità dell’uomo ucciso, anche per cercare di ricostruire il suo passato, anche attraverso la raccolta di testimonianze sull’accaduto e dettagli circa la sua vita privata, in modo da poter ricostruire, quanto meglio, la vera e propria dinamica dei fatti e, per quanto possibile, riuscire a dare un nome ed un volto a chi lo ha ucciso.
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