Dopo il discorso di ieri mattina, in serata si sono svolte le votazioni al Senato per la fiducia al Governo Draghi. Il risultato parla di 262 voti favorevoli e 40 contrari, tra tra questi, 19 provengono da Fratelli d’Italia, sei dal gruppo misto e 15 dal Movimento 5 Stelle. 15 senatori che non hanno quindi rispettato le direttive del voto sulla piattaforma Rousseau (e che ora sono a rischio espulsione), così come quegli otto che non hanno partecipato alla votazione. Ma d’altronde si sa che l’appoggio del partito a Mario Draghi non è assoluta e incondizionata, infatti manterrà spirito critico e non accetterà tutto a prescindere.
Lega: fiducia al Governo Draghi a tempo
Salvini ieri ha voluto ribadire il sostegno al Governo Draghi visto il momento delicato del paese e le problematiche tra gli italiani che continua a riscontrare e le lamentele che raccoglie. Ma il leader della Lega ha voluto anche sottolineare che superata l’emergenza le forze politiche torneranno a dividersi: in questo momento bisogna concentrarsi sulle emergenze salute, lavoro e rinascita.
La scelta di partecipare a questo governo non è una scelta di comodo, bensì una discesa in campo per il paese. Una decisione approvata da Silvio Berlusconi, che l’ha definita “un atto di saggezza che l’Europa apprezzerà“. Il leader di Forza Italia ha anche lodato il discorso di Draghi post-fiducia.
Renzi: ne valeva la pena aprire la crisi? Sì
Matteo Renzi conferma il proprio apprezzamento nei confronti di Mario Draghi subito dopo la fiducia ottenuta al Senato, sottolineando che il nuovo premier e ciò di cui aveva bisogno l’Italia in questo momento. Aprire la crisi è stata la scelta giusta per il paese.
Anche il PD per voce del suo leader Nicola Zingaretti dà la piena fiducia a Mario Draghi, al contrario Giorgia Meloni continua a non cedere, confermando il no al Governo Draghi, essendo, a suo dire, troppo orientato a sinistra, ben oltre le sue aspettative.
Il discorso di Draghi
Il premier incaricato, dopo aver ottenuto la fiducia, parla al Senato, prima buttandola sull’emozione, puntando a creare una sorta di empatia tra deputati e italiani, passando poi ai ringraziamenti. Sottolinea però che si impegnerà a confermare e giustificare la fiducia con i fatti e le scelte per il paese.
Nel suo discorso, Mario Draghi ha parlato della necessità del Recovery Plan e di come tutte le forze competenti, così come il Parlamento, verranno costantemente informati. Massima importanza nel suo programma avranno cultura, turismo e la legalità, sia nella gestione dei flussi migratori che della criminalità organizzata.