Nuovo Governo, nuove regole. Si respira aria di novità a palazzo Chigi. Meno di una settimana fa l’insediamento della nuova premier Giorgia Meloni e il consiglio dei ministri. Martedì la leader, durante il suo discorso alla camera dei deputati per la fiducia, ha contestato la precedente gestione della situazione pandemica.
Secondo la neo premier nelle fasi più critiche dell’emergenza Covid 19, molte cose non hanno funzionato; durante il suo discorso di martedì ha spiegato come potrebbero cambiare le nuove regole.
Martedì scorso, la nuova presidente del consiglio, Giorgia Meloni, ha tenuto il suo primo discorso nell’Aula di Montecitorio per richiedere la fiducia al Senato. In questa occasione, tra i vari punti trattati, ha espresso il suo parere circa le regole della pandemia, di come sia stata gestita l’emergenza sanitaria, mostrando disaccordo e accennando che le nuove norme in caso di una nuova ondata da Covid 19 saranno sicuramente differenti.
“Qualcosa non ha funzionato e dunque non replicheremo in nessun caso quel modello”.
Queste le dure parole dichiarate da Giorgia Meloni durante il suo intervento; la leader ha denunciato le severe leggi adottate nella fase più critica, di come l’Italia sia stata l’unica che ha optato per le misure più stringenti rispetto tutti gli altri paesi Europei e al tempo stesso ha registrato i numeri più alti di mortalità e contagi.
La Meloni, inoltre, ha aggiunto una nota di merito nei confronti di tutto il personale sanitario, dai medici agli infermieri, per il lavoro prezioso e il loro ruolo di primaria importanza durante la battaglia al Covid 19:
“L’ascolto dei medici sul campo è più prezioso delle linee guida scritte da qualche burocrate, quando si ha a che fare con pazienti in carne ed ossa”.
La presidente del Consiglio, insediata lo scorso 22 ottobre, durante il suo primo intervento alla Camera dei deputati, ha affrontato il discorso circa la gestione pandemica durante la fase più critica dell’emergenza.
Stando ad alcune fonti del partito di Giorgia Meloni, il nuovo governo intende fare luce sulla gestione della malattia che ha colpito il mondo intero creando una commissione d’inchiesta per poter fare più chiarezza.
L’ex ministro della Salute, Roberto Speranza, dopo il discorso della nuova premier, si è sentito preso in causa e ha voluto replicare:
“Il modello italiano ha messo sempre al centro la tutela del diritto alla salute e la centralità dell’evidenza scientifica”.
Riguardo ai vaccini e alla relativa campagna, la Meloni non ha fatto nessun riferimento.
Mancano ormai pochi giorni al 31 ottobre, data cruciale che segna la fine dell’obbligo di mascherina presso le strutture ospedaliere e le case di riposo. Nelle prossime ore, il nuovo ministro Orazio Schillaci darà nuovi aggiornamenti.
Il 31 dicembre è un’altra scadenza importante a cui seguiranno nuove misure circa la vaccinazione per il personale sanitario.
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