Nella Legge di Stabilità del 2015, la più importante azione di governo in campo economico prevista dal nostro ordinamento, l’esecutivo guidato da Matteo Renzi inserirà dei fondi per costituire il Grande Raccordo Anulare delle bici, oltre a una rete nazionale di piste ciclabili, per dare un forte incentivo all’utilizzo delle due ruote in Italia. La nascita del Grab è stata annunciata dal ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, ed ha già ottenuto il plauso di Legambiente, secondo cui questa sorta di ciclo-rivoluzione ‘può finalmente dare un impulso decisivo alla mobilità nuova nel nostro Paese creando importanti ricadute per l’economia, l’ambiente, la salute, la qualità della vita‘.
Per quanto negli ultimi anni vi sia stato un incremento significativo di coloro che usano la bicicletta per spostarsi in giro ed andare a lavoro, con tanto di progetti innovativi ad hoc per gli amanti delle due ruote, il ‘morbo’ dell’automobile continua ad infestare gran parte delle nostre città, tra traffico congestionato e livelli di smog ancora troppo elevati, senza contare che un maggior uso delle bici potrebbe condurre a un ripensamento dello spazio urbano e del territorio, valorizzando e restituendo bellezza a luoghi diventati inaccessibili o inospitali poiché attraversati continuamente da veicoli a motore. Le zone a traffico limitato sono state un buon inizio per rendere le nostre città più vivibili e a misura d’uomo, ma ora c’è bisogno di compiere il passo successivo.
Secondo Alberto Fiorillo, responsabile delle aree urbane di Legambiente, bisognerebbe cominciare a considerare la ciclabilità ‘come una delle opere pubbliche utili di cui il Paese ha bisogno e ragionare, come sta facendo il resto d’Europa, sull’enorme valore economico e ambientale degli spostamenti in bici e sulle ricadute positive per la salute e per la qualità della vita di un diverso stile di mobilità. E un fondo nazionale per la ciclabilità nella legge di stabilità rende non solo stabili, ma anche cogenti questo obiettivi‘. In tutta Europa si moltiplicano le iniziative a sostegno dell’uso della bicicletta, come gli incentivi economici del governo francese per andare al lavoro sulle due ruote: l’Italia è pronta a fare la sua parte con il Grab e la rete nazionale di piste ciclabili, affinché ci si possa finalmente togliere di dosso l’etichetta di non essere un Paese per ciclisti, a causa di troppi ritardi ed inefficienze accumulate negli anni passati sul piano della mobilità sostenibile. Sperando sia la volta buona.